NewsLetter 468 del 14/11/2025 - Transizione 5.0 e Zes Marche ed Umbria

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NewsLetter 468 del  14/11/2025 

Zes e Transizione 5.0       

ULTIME NOTIZIE

TRANSIZIONE 5.0 

 

In Parlamento, nella seduta del 12 novembre, si è registrato un confronto molto acceso fra l’opposizione e il Ministro D’Urso. Con il blitz della sera del 6 novembre sono stati sottratti 3,7 miliardi dai 6,2 inizialmente disponibili; il bando è quindi stato chiuso perché era già stato superato il nuovo plafond di 2,5 miliardi (6,2 – 3,7 miliardi).

Il Ministro ha provato a difendersi sostenendo di essersi basato sulle stime di Confindustria, che prevedevano un fabbisogno di circa 2 miliardi, e ricordando che la misura era stata considerata da molti — dall’opposizione e da alcune sedi regionali delle associazioni di categoria — un fallimento. Ciò che stupisce, tuttavia, è l’assenza di un coordinamento efficace tra il GSE, che gestisce l’agevolazione, e lo stesso Ministero: sarebbe bastato osservare il trend crescente delle richieste negli ultimi mesi, dovuto al fatto che la normativa, inizialmente complessa, era ormai stata compresa da tutti.

Molto duro anche il presidente nazionale di Confindustria, Emanuele Orsini (Il Resto del Carlino, 12.11.2025), che ha ricordato un incontro al Ministero del 30 ottobre durante il quale era stato rassicurato sulla disponibilità delle risorse per tutti; pochi giorni dopo, invece, i fondi risultavano già esauriti.

Nel question-time, il Ministro ha comunque preso l’impegno a reperire le risorse necessarie per coprire tutte le richieste che verranno presentate entro il 31 dicembre 2025.

La questione più grave — e che si ripete ormai da tempo — è la perdita di fiducia da parte di molti imprenditori nei confronti delle istituzioni: sono stati incoraggiati a investire e poi, dall’oggi al domani, è stato comunicato loro che i fondi non erano più disponibili.

Sono stati forniti anche alcuni dati: alla data del 12.11.2025, per Transizione 5.0 risultavano prenotati 3,4 miliardi (a fronte dei 2,5 oggi disponibili), mentre è completamente esaurito il plafond di 2,2 miliardi per Industria 4.0.

 

RASSEGNA STAMPA

4528 - Transizione 5.0. Il presidente di Confidustria Orsini: “Transizione 5.0, servono certezze. Chi ha investito ha diritto all'agevolazione"

 

ZES MARCHE ED UMBRIA

 

ZES Marche e Umbria: il punto della situazione

Il Disegno di Legge “Disposizioni per il rilancio dell’economia nei territori delle regioni Marche e Umbria” è stato presentato dal Governo il 4 agosto.

Successivamente:

  • il 15 ottobre è stato approvato in Commissione al Senato,
  • l’11 novembre è stato approvato in Commissione alla Camera.

Ora si attende l’approvazione definitiva da parte del Parlamento, la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e, come previsto dal testo, l’entrata in vigore il giorno successivo alla pubblicazione.

 

Le risorse e le regole per il 2025

Per il 2025 sono stati stanziati 110 milioni di euro.

Saranno agevolati i programmi d’investimento superiori a 200 mila euro, effettuati dal 1° gennaio al 15 novembre 2025.

Per “effettuazione” si fa riferimento al principio di competenza, quindi alla consegna del bene e all’eventuale collaudo.

È previsto il riparto proporzionale, quindi — per fortuna — non ci sarà un click day.

Esempio:

  • contributo teorico: 35%
  • fondi disponibili: 110 milioni
  • richieste complessive: 220 milioni
    → il contributo effettivo verrebbe ridotto al 17,5%.

 

Criticità attuali

Restano però aperti alcuni nodi importanti:

  • Termine per la presentazione delle domande: sulla stampa e presso alcune associazioni di categoria circola la data del 2 dicembre, che corrisponde all’attuale scadenza prevista per la rendicontazione dei progetti della ZES esistente.
  • Modulistica indisponibile: ad oggi è disponibile solo quella della ZES che non comprende Marche e Umbria.
     Vedremo cosa emergerà 
    sabato mattina al convegno organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti al Teatro Lauro Rossi, dove interverranno il Vice Ministro Leo, il Presidente della Regione Marche e il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Vincenzo Carbone, e dove verrà illustrata anche la misura ZES.

 

La questione dei 60 giorni dello Statuto del Contribuente

Resta poi la preoccupazione — purtroppo ricorrente — che venga nuovamente ignorato l’articolo 3 dello Statuto del Contribuente, che prevede almeno 60 giorni tra l’entrata in vigore di una nuova norma tributaria e la sua applicazione.

Se si trasformerà tutto in una corsa contro il tempo, a rimanere con il “cerino in mano”, come spesso accade, saremo noi consulenti.

Ed è bene ricordare che non si tratta semplicemente di elencare delle fatture: occorre predisporre un vero e proprio programma d’investimento, finalizzato all’ampliamento della capacità produttiva.

Alcuni documenti di prassi stabiliscono che  non sono ammesse le mere sostituzioni, ma nessuno finora ha fornito esempi numerici chiari che facilitino l’interpretazione.

E poi, tra qualche anno, quando arriveranno i controlli, l’Agenzia delle Entrate sfrutterà inevitabilmente l’incertezza normativa per procedere — spesso con mano pesante — alle revoche del credito d’imposta.

 

 
 
 

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PATRIZIO ASTOLFI

VIALE XX SETTEMBRE, 93

62010 MOGLIANO, IT
 

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