Tax credit Ricerca e Sviluppo,
possono partire le certificazioni
Il ministero del Made in Italy ha definito i criteri con cui valutare ed eventualmente promuovere le attività innovative svolte dalle imprese ai fini dell’accesso al beneficio
Approvate, con il decreto direttoriale Mimit del 4 luglio, le “Linee guida” integrative per la qualificazione delle attività di ricerca e sviluppo, innovazione, design e ideazione estetica e aperto, di conseguenza, dalle 14 di ieri 8 luglio, il canale telematico per la trasmissione, tramite la piattaforma dedicata, delle attestazioni richieste e rilasciate alle imprese dai certificatori iscritti nell’apposito Albo necessarie per beneficiare del relativo credito d’imposta.
In particolare le “Linee guida” delineano i criteri trasversali che devono essere adottati dai valutatori per la qualificazione degli investimenti effettuati o da effettuare ai fini della loro classificazione nell’ambito delle attività di ricerca e sviluppo, innovazione, design e ideazione estetica ammissibili al tax credit previsto dall’articolo 1, commi 198 – 208 della legge di bilancio 2020, per i periodi di imposta dal 2020 in poi, o delle attività di ricerca e sviluppo definiti dall’articolo 3 del decreto legge n. 145/2013, per i periodi di imposta dal 2015 al 2019, con riferimento a progetti condotti da un soggetto che intenda usufruire (o abbia già usufruito) del beneficio, in assenza di constatazione di violazioni circa l’utilizzo del credito d’imposta.
Il documento è suddiviso in quattro sezioni:
- Attività di ricerca e sviluppo (articolo 1, comma 200 legge n. 160/2019)
- Attività di ricerca e sviluppo (articolo 3 del Dl n. 145/2013)
- Innovazione (articolo 1, comma 201 legge n. 160/2019)
- Design e ideazione estetica (articolo 1, comma 202 legge n. 160/2019).
Definiti, quindi, attività, requisiti e prodotti ammissibili ai fini del beneficio, i certificatori possono compilare e inviare i modelli approvati con il decreto dello scorso 5 giugno.
Un avviso pubblicato sul sito del ministero precisa che coloro che hanno firmato il modello di certificazione prima della pubblicazione delle linee guida (4 luglio 2024) devono accedere nuovamente alla piattaforma di rilascio delle certificazioni, effettuare il download del documento, procedere alla sua firma e poi all’invio, valutandone la coerenza con i criteri stabiliti nelle linee guida. In caso contrario, si riterrà che la certificazione firmata già trasmessa sia coerente con i criteri vigenti.
Per richiedere informazioni e chiarimenti è sempre possibile inviare una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..