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Bonus limitato ai neoassunti under 35
Carmine Fotina 07 giugno 2012
ROMA
Cambia ancora la misura più attesa del decreto sviluppo: il bonus ricerca si restringe a un massimale di 100mila euro per impresa e riguarderà l'assunzione di giovani sotto i 35 anni di età. Il difficile confronto tra rigore (Tesoro-Ragioneria dello Stato) e crescita (ministero dello Sviluppo economico) ha prodotto, nell'ultima bozza, una misura che nel suo complesso vale non più di 25 milioni per il 2012 e 50 milioni per il 2013.
Valutazioni tra i tecnici governativi sono ancora in corso in queste ore e non si escludono ulteriori modifiche visto l'obiettivo dello Sviluppo economico di vincere le ultime resistenze della Ragioneria sulle coperture. Il Consiglio dei ministri è stato anticipato a oggi per impegni fuori Roma del premier in programma domani: alla fine, salvo sorprese al fotofinish, ci sarà un decreto unico che accorpa i due provvedimenti originariamente separati su incentivi e infrastrutture.
Assunzioni qualificate
In base alla riformulazione richiesta dal Tesoro, per tutte le imprese scatterà in forma strutturale un credito d'imposta che non varrà per gli investimenti ma solo per le assunzioni. Sarà del 35%, con limite a 100mila euro ad impresa (100% e 300mila euro nelle precedenti bozze), sul costo aziendale per assunzioni a tempo indeterminato di personale under 35 in possesso di un dottorato di ricerca universitario. Il limite anagrafico scende a 30 anni per personale in possesso di laurea magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico impiegato in attività di R&S. Per l'accesso al beneficio vanno però considerati altri vincoli: i titoli accademici devono essere stati conseguiti da non più di sei mesi oppure il personale assunto non deve aver svolto attività retribuita da almeno sei mesi. Le imprese dovranno presentare un'apposita istanza al ministero dello Sviluppo che erogherà il beneficio rispettando i limiti di spesa fissati in 25 milioni per il 2012 e 50 milioni per il 2013: per il Tesoro, esauriti i fondi dovrà scattare il "cosiddetto" rubinetto e chi è in lista d'attesa dovrà attendere eventuali rifinanziamenti. Il ministro dello Sviluppo economico punta però a estendere il raggio di azione: secondo i tecnici di via Veneto, se la Ragioneria considerasse gli effetti netti della misura (quindi la fiscalità che ne deriva per l'Erario) si potrebbe garantire una copertura in grado di garantire 15mila assunzioni anziché 4mila come preventivato.
Il bonus decade se, sulla base del bilancio, le assunzioni si rivelano non aggiuntive o se i posti di lavoro creati non sono conservati per almeno tre anni (due in caso di Pmi). Basterà comunque una violazione fiscale o contributiva in materia di lavoro dipendente sanzionato con almeno 5mila euro per perdere il beneficio. I controlli saranno effettuati sulla base di una documentazione contabile certificata da un revisore contabile o dal collegio sindacale. La certificazione, che andrà allegata al bilancio, dovrà essere presentata anche dalle imprese non soggette a revisione contabile del bilancio e prive del collegio sindacale. Queste si dovranno rivolgere a un professionista abilitato che nei tre anni precedenti non abbia avuto rapporti di collaborazione o dipendenza con l'impresa stessa. Le spese per l'attività di certificazione saranno considerate ammissibili nel limite massimo di 5mila euro.