LINK - COMUNICATO STAMPA DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE DELL'11.3.2021
Patent Box
A partire dall’anno d’imposta 2015 è stata introdotta la possibilità di optare per un trattamento di
favore dei redditi derivanti dall’utilizzo di brevetti industriali, marchi, opere di ingegno, processi e
disegni industriali. Nel 2017 i marchi d’impresa sono stati esclusi dal regime patent-box; tuttavia
sono state previste delle disposizioni di salvaguardia per le opzioni esercitate precedentemente, per
le quali rimane aperta una finestra temporale (cd. grandfathering) per continuare a sfruttare tale agevolazione entro il 30 giugno 2021.
L’opzione ha una durata di 5 esercizi ed è irrevocabile.
Dalle dichiarazioni per il 2018 risultano oltre 1.764 società che hanno utilizzato l’agevolazione per
un ammontare di reddito detassato e plusvalenze esenti pari a 4,7 miliardi di euro (1,7 volte il
valore del 2017). L’incremento maggiore si riscontra nei settori “manifatturiero” (1,6 volte il valore
del 2017 passando da 2,1 a 3,5 miliardi di euro) e“servizi di informazione e comunicazione” (da 133
a 246 milioni di euro). Il 74,1% del totale dell’agevolazione è utilizzato nel settore manifatturiero.
Super-ammortamento
Nel 2018 continua ad applicarsi il “super-ammortamento”, che prevede la possibilità di dedurre
una maggiore percentuale della quota di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria
sugli investimenti in beni materiali strumentali nuovi. Nel 2018 tale agevolazione è stata fruita
da 295.900 società di capitali, per un ammontare di 6,6 miliardi di euro. Circa il 64% dei fruitori si concentra nelle classi di ricavo comprese tra 100.000 euro e 2.500.000 euro.
L’ammontare dell’agevolazione è concentrato nelle seguenti regioni: Lombardia (31%), Lazio (12%) e Piemonte
(11%). In termini di ammontare, la maggiore deduzione è concentrata (76%) nei seguenti quattro
settori: “manifatturiero” (36%), “noleggio, agenzie viaggio e servizi di supporto alle imprese”
(20,2%), “commercio all’ingrosso e al dettaglio” (10,3%) e “servizi di informazione e
comunicazione” (9,3%).
Iper-ammortamento
Per quanto riguarda l’agevolazione dell’iper-ammortamento, volta a favorire i processi di
trasformazione tecnologica e digitale secondo il modello «Industria 4.0», nel 2018 l’incentivo è stato
utilizzato da oltre 17.700 società, per un ammontare di circa 2,3 miliardi di euro. Il dato risulta
5,4 volte superiore ai valori del 2017 per diversi motivi: Nel secondo anno si cumulano le quote
di ammortamento degli investimenti del 2017 e del 2018, inoltre nel primo la quota di ammortamento
è dimezzata; infine le dichiarazioni del 2017 non includevano gli investimenti effettuati nel 2017 ma
la cui consegna e messa in esercizio si è avuta nel corso del 2018. L’utilizzo è concentrato
prevalentemente nel settore manifatturiero (83% dell’ammontare dell’agevolazione). Nell’ambito del
modello “Industria 4.0” è stata prevista anche una maggiorazione del 30% (fino al 2017 era del 40%)
sugli investimenti in beni strumentali immateriali che è stata utilizzata da oltre 21.900 soggetti per un
ammontare di 342 milioni di euro.
Un’analisi dell’iper-ammortamento, effettuata dal Dipartimento delle Finanze insieme al Centro
Studi Confindustria, è disponibile nel rapporto di previsione dell’autunno 2020 del Centro Studi
Confindustria, capitolo 3. L’effetto dell’incentivo sull’occupazione è stato inoltre analizzato nel
working paper Bratta, Romano, Acciari, Mazzolari (DF Working Papers, N.6, 2020).
Crediti d’imposta
Per quanto riguarda i principali crediti d’imposta usufruibili dalle società, si segnala il credito
d’imposta per ricerca e sviluppo dichiarato da 29.200 soggetti per un ammontare di credito
spettante nel periodo di 3,4 miliardi di euro (+19,5% rispetto al 2017). I principali settori in cui
si concentra l’ammontare del credito sono: il “manifatturiero” (43,3%), i “servizi di informazione e
comunicazione” (13,1%), il “commercio all’ingrosso e al dettaglio” (7,7%) e le “attività professionali,
scientifiche e tecniche” (7,5%). L’analisi per dimensione d’impresa evidenzia che oltre il 57% del
credito spettante proviene da piccole e medie imprese, il 12% da micro-imprese mentre soltanto il
16,8% dalle grandi imprese.
Inoltre, per quanto riguarda il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi nel
Mezzogiorno11 introdotto con la Legge di Stabilità 2016, dalle dichiarazioni per il 2018 risultano
oltre 11.900 soggetti (2 volte i soggetti del 2017) per un ammontare di circa 852 milioni di euro