Credito di imposta per Ricerca e Sviluppo, i chiarimenti nella circolare di Confindustria
In attesa delle interpretazioni ufficiali da parte dell’Agenzia delle Entrate, Confindustria – con una circolare dell’Area politiche fiscali – ha fornito una serie di chiarimenti sull’applicazione del credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo.
Ricordiamo, infatti, che la legge n. 190-2014 ha sostituito il credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo (previsto, per il triennio 2014-2016, dal ‘Piano Destinazione Italia’) con una nuova agevolazione, valida per le spese sostenute dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 a quello in corso al 31 dicembre 2019.
Innanzitutto l’agevolazione sarebbe efficace già dall’inizio del primo periodo d’imposta agevolabile, pertanto dal 1° gennaio 2015. In questo modo assumerebbero rilievo anche gli investimenti effettuati tra il 1° gennaio e il 29 luglio 2015.
Per Confindustria, inoltre, l’agevolazione sarebbe cumulabile con altri bonus che hanno ad oggetto le stesse spese: ad esempio il super ammortamento al 140%, la nuova Sabatini, le start-up innovative e il patent box.
I potenziali beneficiari dell’agevolazione sarebbero tutti i titolari di reddito d’impresa, compresi anche gli enti non commerciali, le imprese agricole e le imprese neo costituite (a partire dal 2015). La disciplina del nuovo credito d’imposta non prevede disposizioni specifiche per il trattamento dei consorzi e delle reti d’impresa, a differenza del “Destinazione Italia”
L’accesso al bonus è automatico, e non serve alcun obbligo di preventiva istanza. L’utilizzo è esclusivamente in compensazione, a partire dal 1° gennaio 2016, per gli investimenti effettuati nel 2016.
Per la compensazione non opererebbero né il limite del plafond annuale dei crediti d’imposta pari a 250mila Euro, né quello di 700mila euro come tetto massimo per le compensazioni orizzontali.
Per tutti gli approfondimenti vi rimandiamo alla consultazione della CIRCOLARE
Credito di imposta per Ricerca e Sviluppo, i chiarimenti nella circolare di Confindustria
In attesa delle interpretazioni ufficiali da parte dell’Agenzia delle Entrate, Confindustria – con una circolare dell’Area politiche fiscali – ha fornito una serie di chiarimenti sull’applicazione del credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo.
Ricordiamo, infatti, che la legge n. 190-2014 ha sostituito il credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo (previsto, per il triennio 2014-2016, dal ‘Piano Destinazione Italia’) con una nuova agevolazione, valida per le spese sostenute dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 a quello in corso al 31 dicembre 2019.
Innanzitutto l’agevolazione sarebbe efficace già dall’inizio del primo periodo d’imposta agevolabile, pertanto dal 1° gennaio 2015. In questo modo assumerebbero rilievo anche gli investimenti effettuati tra il 1° gennaio e il 29 luglio 2015.
Per Confindustria, inoltre, l’agevolazione sarebbe cumulabile con altri bonus che hanno ad oggetto le stesse spese: ad esempio il super ammortamento al 140%, la nuova Sabatini, le start-up innovative e il patent box.
I potenziali beneficiari dell’agevolazione sarebbero tutti i titolari di reddito d’impresa, compresi anche gli enti non commerciali, le imprese agricole e le imprese neo costituite (a partire dal 2015). La disciplina del nuovo credito d’imposta non prevede disposizioni specifiche per il trattamento dei consorzi e delle reti d’impresa, a differenza del “Destinazione Italia”
L’accesso al bonus è automatico, e non serve alcun obbligo di preventiva istanza. L’utilizzo è esclusivamente in compensazione, a partire dal 1° gennaio 2016, per gli investimenti effettuati nel 2016.
Per la compensazione non opererebbero né il limite del plafond annuale dei crediti d’imposta pari a 250mila Euro, né quello di 700mila euro come tetto massimo per le compensazioni orizzontali.
Per tutti gli approfondimenti vi rimandiamo alla consultazione della CIRCOLARE