. È, infatti, alle battute finali il decreto interministeriale Mur-Mef attuativo della misura prevista dal decreto Pnrr Scuola, in vigore da luglio. A disposizione ci sono risorse per 150 milioni di euro.
Si tratta di un credito d’imposta maggiorato di 10mila euro per ciascuna unità di personale assunta, esteso a tutte le imprese e senza limiti numerici di contrattualizzazione per azienda. L’agevolazione spetta ai datori che assumono, a tempo indeterminato, dal 1° luglio 2025 al 31 dicembre 2026, almeno una unità di personale in possesso del titolo di dottore di ricerca ovvero che è o è stato titolare di un contratto da ricercatore.
L'ARTICOLO E' STATO CARICATO NELL'AREA RISERVATA ALLO STUDIO
IMPRESE E TERRITORI
Il Sole 24 Ore
18 Luglio 2025
Via al maxi piano per inserire dottori di ricerca nelle imprese
Claudio Tucci
Pronto il maxi piano del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, per incentivare le imprese all’assunzione di ricercatori e dottori di ricerca. È, infatti, alle battute finali il decreto interministeriale Mur-Mef attuativo della misura prevista dal decreto Pnrr Scuola, in vigore da luglio. A disposizione ci sono risorse per 150 milioni di euro.
Via al maxi piano per inserire dottori di ricerca nelle imprese
Claudio Tucci
Pronto il maxi piano del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, per incentivare le imprese all’assunzione di ricercatori e dottori di ricerca. È, infatti, alle battute finali il decreto interministeriale Mur-Mef attuativo della misura prevista dal decreto Pnrr Scuola, in vigore da luglio. A disposizione ci sono risorse per 150 milioni di euro.
Si tratta di un credito d’imposta maggiorato di 10mila euro per ciascuna unità di personale assunta, esteso a tutte le imprese e senza limiti numerici di contrattualizzazione per azienda. L’agevolazione spetta ai datori che assumono, a tempo indeterminato, dal 1° luglio 2025 al 31 dicembre 2026, almeno una unità di personale in possesso del titolo di dottore di ricerca ovvero che è o è stato titolare di un contratto da ricercatore.
L’obiettivo, concordato con l’Europa, è quello di creare almeno 13.500 posti di lavoro a tempo indeterminato nel settore privato e favorire, per questa via, l’innovazione delle imprese, piccole e grandi aziende, attraverso il trasferimento tecnologico.
«Università e imprese, insieme, rappresentano un ecosistema capace di generare la scintilla dell’innovazione - ha sottolineato il ministro Bernini -. Con questa misura andiamo oltre il semplice meccanismo degli incentivi, puntando su un approccio strutturale: sostenere concretamente chi investe nei talenti e crede nel valore della ricerca. Questo intervento è un motore per il trasferimento tecnologico, favorirà la nascita di collaborazioni stabili tra atenei e imprese per creare opportunità di crescita e occupazione qualificata».
Del resto, come emerso martedì in Confindustria durante il convegno, organizzato assieme alla Crui, la conferenza dei rettori degli atenei italiani, dal titolo «Industria e Università, insieme per l’innovazione», l’asse tra mondo accademico e aziende è già in atto: da quando è partito il Pnrr, è solo un esempio, datori e atenei hanno messo in pista 6mila dottorati innovativi e investito su 9mila nuovi ricercatori (è una massa critica di cervelli che hanno scelto l’Italia e che sono l’avanguardia delle competenze più avanzate).
Adesso questo dialogo si rafforza, anche con norme ad hoc. La novità rispetto ai passati incentivi (che avevano la forma di sgravi contributivi) è che si passa, come detto, al credito d’imposta e lo si estende a tutte le imprese italiane, non solo quindi alle imprese co-finanziatrici delle borse di dottorato innovativo. È cresciuto anche il contributo riconosciuto ai datori di lavoro che è passato da 7.500 euro complessivi a 10mila euro per ciascuna unità di personale assunta. Il periodo di riferimento per le assunzioni, originariamente previsto dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, è ora modificato dal 1° luglio 2025 al 31 dicembre 2026.
Le modalità di riconoscimento del credito d’imposta saranno dettagliate dal decreto interministeriale. Una volta firmato il provvedimento, sarà il Mur a emanare un Avviso pubblico per fornire le istruzioni tecniche rivolte alle imprese per la presentazione delle istanze sulla piattaforma telematica messa a disposizione per le finalità della misura. Sarà anche attivato anche un dialogo istituzionale con l’Agenzia delle Entrate per garantire una corretta attuazione del credito d’imposta.
«Grazie all’interlocuzione con il Mur, che ha ascoltato la voce delle imprese, siamo giunti ad un incentivo vantaggioso che ha un potenziale che va ben al di là del periodo in cui sarà attivo, perché è soprattutto un fattore di cambiamento culturale di questo Paese - ha spiegato Riccardo Di Stefano, delegato del presidente di Confindustria all’Education e all’Open Innovation -. Il luogo comune sentenzia che i percorsi di dottorato siano lontani dall’impresa o non pienamente apprezzati. Ma non è così. Sono mancate, semmai, sufficienti opportunità di dialogo diffuso tra università e imprese per riconoscersi, come ad esempio stiamo facendo tra Confindustria e Crui. Proprio dialogando sui PhD riscontriamo che non i luoghi ma i punti comuni sono molti, così come i possibili linguaggi condivisi. Il Pnrr queste opportunità le offre, nella logica di una collaborazione pubblico-privata, e questo incentivo ci consentirà di avvicinare tantissime imprese, anche le più piccole, a tutti i dottori di ricerca che, voglio ricordarlo, possono essere di qualsiasi provenienza, umanistica, scientifica, sociologica e di qualsiasi età».