La Corte europea dei diritti dell’uomo del 6 febbraio scorso che ha condannato l’Italia per le regole poco garantiste sugli accessi fiscali in azienda.
Un emendamento, che non è stato ancora approvato, al decreto fiscale interviene direttamente nello Statuto del contribuente (la legge 212/2000 di recente “riaggiornata” con l’attuazione della delega fiscale) per stabilire che negli atti di autorizzazione e nei verbali redatti dai verificatori di Entrate e Guardia di Finanza «dovranno essere espressamente e adeguatamente indicate le circostanze e le condizioni che hanno giustificato l’accesso».
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