ZES, l'ennesima delusione: risorse scarse e una pianificazione che tradisce le aspettative di sviluppo imprenditoriale
L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato ieri, 22 luglio 2024, l'atteso provvedimento con il quale viene stabilita la percentuale del credito d'imposta effettivamente fruibile, in relazione al credito d'imposta ZES di cui all'art. 16 del D.L. 124/2023, ossia il 17,67% del credito d'imposta prenotato dalle imprese.
Le istanze di prenotazione del credito d'imposta erano presentabili esclusivamente dal 12 giugno al 12 luglio. Pertanto, vi è stato un intenso lavoro da parte dei professionisti e delle imprese al fine di poter presentare le stesse nei termini previsti, sostenendo dei costi e, come purtroppo spesso accade, senza poter fare affidamento su chiarimenti da parte dell'Amministrazione finanziaria, che sono arrivati il giorno prima della scadenza di presentazione delle istanze.
Il provvedimento di ieri ha definitivamente spento l'entusiasmo delle imprese che avevano deciso di investire nelle aree individuate dal D.L. 124/2023, istitutivo della cd "ZES unica Mezzogiorno", definita dalla legge come "una zona delimitata del territorio dello Stato, nella quale l'esercizio di attività economiche ed imprenditoriali, da parte sia delle aziende già operative nei relativi territori, sia di quelle che vi si insedieranno, può beneficiare di speciali condizioni, in relazione agli investimenti e alle attività di sviluppo".
Alla luce del provvedimento, nella migliore delle ipotesi previste, le imprese potranno beneficiare di un contributo pari a circa il 10% dell'investimento, a fronte del 60% promesso: un po' poco per una misura nata per stimolare gli investimenti.
È evidente che sia stato commesso un errore di valutazione nella predisposizione della misura, perché il differenziale tra l'entità del contributo previsto e quello definito dall'Agenzia delle Entrate appare decisamente ampio. Le imprese si troveranno pertanto a dover scegliere se abbandonare il progetto d'investimento, quando ancora possibile, oppure proseguire, nella speranza che la % definitiva di aiuto, che si scoprirà solamente a marzo 2025, possa essere più generosa rispetto a quella prospettata attualmente.
Si tratta a tutti gli effetti di una scommessa per le imprese, che, ancora una volta, devono effettuare investimenti, senza una programmazione dettagliata, mettendole in difficoltà, unitamente ai professionisti che le assistono.
Come già ribadito in occasione del XVIII Forum dei Commercialisti, è necessario un deciso cambio di rotta: per stimolare la crescita è necessario fornire certezze a imprese e professionisti. Invitiamo quindi tutte le forze politiche e le istituzioni a riesaminare la situazione, auspicando un tavolo di confronto con imprese e professionisti, per individuare soluzioni condivise che possano migliorare l'efficacia di una misura che potrebbe rappresentare un vero strumento di sviluppo economico e sociale per il nostro Paese, se opportunamente modificata.
https://www.knos.it/editoriale/news/2024/07/23/comunicato_stampa_23-07-2024_zes_unica/14852
Roma, 23 luglio 2024
La Giunta UNGDCEC
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