(131) Incentivi per la ricerca alle imprese più innovative. Supporto a grandi investimenti e aggregazioni di aziende (www.impresanews.it)

 
 
 
13.03.2012
 
Incentivi per la ricerca alle imprese più innovative.
Supporto a grandi investimenti e aggregazioni di aziende.

 

 

Quasi tre miliardi di euro.
È questa la fiche complessiva delle numerose iniziative messe sul tavolo dalle Regioni per finanziare le imprese più innovative del Paese.
Un totale parziale, certamente, perché non comprende tutti gli strumenti, ma che riassume i principali e fornisce un'idea realistica dell'impegno verso la modernizzazione del sistema industriale italiano.
Al di là delle difficoltà ancora incontrate dalle imprese per accedere ai bandi regionali - prima fra tutte la complessità delle procedure - muovendosi tra bandi, incentivi, strumenti finanziari e sportelli, si scopre un mondo che offre opportunità e dove le aziende possono trovare la strada per un supporto ai grandi investimenti, ma anche la chance di informatizzarsi per la prima volta.
È il caso della regione Umbria che - oltre a offrire bandi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (6 milioni per circa 150 imprese), per l'efficienza energetica (4 milioni) e per gli investimenti delle Pmi nelle tecnologie per le fonti di energia rinnovabile (5 milioni) – ha stanziato 500 mila euro per offrire innovazione tecnologica di base nelle Pmi industriali e artigiane.
Insomma, non solo progetti faraonici, ma anche iniziative mirate, strettamente legate al contesto regionale.

Considerate le caratteristiche strutturali del tessuto produttivo delle Marche, per esempio, le politiche promosse dalla Regione per stimolare la ricerca e l'innovazione sono state prevalentemente rivolte a supportare la progettualità delle imprese, con una particolare attenzione a quelle di piccola dimensione.
Gli sforzi si sono dunque concentrati sullo stimolo alla cooperazione territoriale, promuovendo l'aggregazione tra imprese anche attraverso il potenziamento e la valorizzazione delle filiere tecnologico- produttive.

Una spinta all'aggregazione che si è evidenziata (attraverso gli incentivi) in molte regioni d'Italia dove le forme di unione fra imprese, e più specificatamente il modello di "rete", sono ormai considerati elementi fondamentali per Io sviluppo e la competitività dei sistemi produttivi locali.
"Fare sistema" e nel contempo proiettarsi sui mercati internazionali diventa, pertanto, una priorità strategica per il sistema produttivo di molte regioni caratterizzate dalla presenza di distretti industriali specializzati nei settori del Made in Italy.
Nella stessa direzione anche gli interventi regionali per sostenere la creazione dei Poli di innovazione.
La regione Abruzzo, per esempio, ha stanziato 14 milioni di euro per sostenere raggruppamenti di imprese - start up innovatrici, piccole, medie e grandi imprese - anche con organismi di ricerca, attivi in filiere prioritarie.
Questo per stimolare l'attività innovativa ed incoraggiare l'interazione intensiva, l'uso in comune di istallazioni e lo scambio di conoscenze ed esperienze, ma anche per contribuire in maniera effettiva al trasferimento di tecnologie, alla messa in rete e alla diffusione delle informazioni tra le imprese che costituiscono il Polo di Innovazione.

Tra le tante iniziative, poi, non mancano quelle destinate ai giovani.
In Molise, per esempio, a breve verrà presentato un bando destinato ai "giovani" che innovano".
Per promuovere la competitività del sistema produttivo locale, la regione vuole così agevolare la nascita di nuove imprese giovanili attraverso la valorizzazione di idee, basate sull'innovazione di prodotto e di processo.
Anche i settori tradizionali, però, crescono solo se innovano.
Per questo il Molise ha finanziato 50 progetti che hanno coinvolto aziende della old economy.


Fonte: IL SOLE 24 ORE - Rosalba Reggio