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| 14/03/2017 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO DELL’AREA DI CRISI DEL FABRIANESE. BORA E BRAVI: “RISORSE EUROPEE VERSO UN UNICO OBIETTIVO” | 
| Una  strategia di rilancio dell’Area di crisi Fabrianese attraverso le  risorse europee destinate allo sviluppo regionale (Fesr) e al lavoro  (Fse). È quanto prevede uno specifico progetto di investimento, promosso  dalla Regione Marche, nell’ambito dell’Accordo di programma  sottoscritto con il ministero dello Sviluppo Economico già nel 2010.  Beneficiaria degli interventi sarà un’area circoscritta di quella  individuata nell’Accordo, censita come più depressa sulla base degli  indicatori comunitari: coinvolge i comuni di Fabriano, Sassoferrato,  Genga, Cerreto d’Esi e Matelica. I primi quattro rientrano in quello che  viene definito come “Sistema locale del lavoro del Fabrianese (SLL)”,  mentre Matelica (ricompresa nel Gal Colli Esini) condivide, da tempo,  con il SLL, progetti di sviluppo. La strategia, nel suo complesso,  prevede, oltre a 400 mila euro di fondi Fse, l’attivazione di fondi Fesr  per un ammontare complessivo di circa 3,7 milioni di euro, di cui 3,2  milioni riservati a incentivi per i progetti aziendali, presentati sia  da imprese singole che aggregate: nel primo caso, i progetti avranno un  entità finanziaria compresa tra i 50 e i 150 mila euro, nel secondo caso  tra i 150 e i 300 mila euro. “Tutti gli interventi sono calibrati ai  fabbisogni delle medie, piccole e piccolissime imprese, non solo della  manifattura tradizionale, ma anche dei settori della strategia di  specializzazione intelligente regionale, con  un impatto capillare sul  ristretto territorio individuato - chiarisce l’assessora alle Attività  Produttive, Manuela Bora - L’elemento innovativo dell’ITI Fabriano  risiede nel fatto di convergere risorse europee e misure di diversi  programmi operativi verso un comune obiettivo: quello del rilancio  produttivo e occupazionale di un territorio specifico. Verrà  concretizzato tramite un bando multimisura e plurifondo che avvierà i  vari interventi con una procedura unica, articolata in successivi step”.   Una metodologia, ha ribadito l’assessore al Lavoro, Loretta Bravi,  “ben pensata per aggredire un problema. Investiamo in un’area che da  otto anni fatica a risalire, puntando su una formazione utile alla  qualità delle nostre micro imprese e dando una nuova veste  all’innovazione”.  La strategia rappresenta il frutto del lungo lavoro svolto dalla Regione  Marche, anche recependo le indicazioni delle Associazioni di categoria  sugli specifici fabbisogni produttivi e di innovazione delle imprese  dell’area. Si è concretizzata nelle “Linee guida per l’attuazione degli  strumenti territoriali integrati del Por Fesr e Por Fse” riservati alla  aree di crisi. I canali utilizzati sono varie misure dei due Programmi  operativi regionali (Por): ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione;  competitività delle piccole e medie imprese; efficientamento energetico;  formazione e occupazione. Si prevede, innanzitutto, la realizzazione di  un “Progetto complesso di piattaforma tecnologica”, da collegare con le  altre piattaforme realizzate nelle Marche. Verrà garantita la  trasferibilità dei risultati di questa prima sperimentazione, promossa  attraverso la collaborazione di imprese, università, Centri di ricerca:  un punto di partenza e di riferimento per gli investimenti produttivi e  di innovazione che verranno successivamente attivati dalle imprese di  micro, piccola e media dimensione. Un secondo progetto riguarda gli  investimenti finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti e servizi  necessari al rilancio dell’area. Investimenti realizzati da imprese del  territorio, con priorità per quelle dei settori definiti nella strategia  di specializzazione intelligente regionale, allo scopo di integrare le  filiere produttive ed elevare i livelli produttivi. Un terzo progetto  punta alla riduzione dei consumi energetici delle imprese e delle aree  produttive attraverso l’installazione di impianti alimentati con fonti  rinnovabili. Gli investimenti in innovazione ed efficientamento  energetico delle imprese possono anche rappresentare due fasi di un  unico progetto, all’interno di un’unica strategia aziendale. Andranno,  comunque, correlati a un programma occupazionale di incremento delle  unità lavorative (a tempo indeterminato o determinato e a tempo pieno)  entro la conclusione del progetto. Assunzioni che dovranno essere  mantenute per almeno 24 mesi. Il programma occupazionale garantito  dall’impresa verrà accompagnato da stage, borse lavoro, tirocini  (“training on the job”), oltre che da interventi di formazione rivolti  ai disoccupati impiegati in azienda.  | 


 
				