3. L. 208/2015 - LEGGE DI STABILITA’ 2016 - ARTIGIANATO DIGITALE - Cambiano i requisiti di accesso agli incentivi
La L. n. 208/2015 (Legge di Stabilità 2016) – ai commi da 641 a 643 - ritocca la disciplina del Fondo per lo sviluppo di attività innovative, istituito dall’articolo 1, commi 56 e 57 della legge n. 147/2013 (Legge di stabilità 2014), successivamente modificata dall’articolo 1, comma 8 della legge n. 190/2014 (Legge di Stabilità 2015).
Nel dettaglio, i commi 641 e 642 della L. n. 208/2015 intervengono, rispettivamente, sui commi 56 e 57 della L n. 147/2013 (Legge di stabilità 2014) riducendo il numero minimo di imprese richiesto per accedere agli incentivi che si riduce da 15 a 5 e prevedendo procedure selettive e il coinvolgimento di altri soggetti.
Al comma 57 si stabilisce ora che le risorse del fondo saranno destinate ai soggetti beneficiari “ammessi attraverso procedure selettive indette dal Ministero dello sviluppo economico in grado anche di valorizzare il coinvolgimento di istituti di ricerca pubblici, università, istituzioni scolastiche autonome ed enti autonomi con funzioni di rappresentanza del tessuto produttivo nella realizzazione dei programmi proposti, ovvero nella fruizione dei relativi risultati. Ai fini d ella loro ammissibilità, i programmi devono avere durata almeno biennale” e essere finalizzati a sviluppare i seguenti principi e contenuti:
a) creazione di centri di sviluppo di software e hardware a codice sorgente aperto per la crescita e il trasferimento di conoscenze alle scuole, alla cittadinanza, agli artigiani e alle microimprese;
b) creazione di centri per l'incubazione di realtà innovative nel mondo dell'artigianato digitale;
c) creazione di centri per servizi di fabbricazione digitale rivolti ad artigiani e a microimprese;
d messa a disposizione di tecnologie di fabbricazione digitale da parte dei soggetti di cui al comma 56;
e) creazione di nuove realtà artigianali o reti manifatturiere incentrate sulle tecnologie di fabbricazione digitale.
Un apposito decreto del Ministero dello Sviluppo Economico dovrà dare attuazione a tale disposizioni procedendo alla modifica del proprio decreto del 17 febbraio 2015.
Si ricorda che l’intervento agevolativo denominato “Reti di impresa per l’artigianato digitale”, finalizzato a sostenere programmi innovativi, localizzati sull’intero territorio nazionale e realizzati da reti di imprese, per la diffusione, la condivisione e lo sviluppo produttivo delle tecnologie di fabbricazione digitale, è stato istituito con il decreto ministeriale del 17 febbraio 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 82 del 9 aprile 2015.
Il primo bando, che ha messo a disposizione oltre 9 milioni di euro a sostegno di progetti innovativi nell’ambito dell’artigianato digitale realizzati da reti di impresa, è stato emanato con decreto del Direttore Generale per gli incentivi alle imprese del Ministero dello Sviluppo Economico 11 maggio 2015 (il cui comunicato è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 115 del 20 maggio 2015), si è chiuso il 25 settembre 2015.
I soggetti beneficiari di tale agevolazione erano le “imprese composte da almeno quindici individui che si uniscono in associazione temporanea di imprese (ATI) o in raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) o in reti di impresa aventi nel programma comune di rete lo sviluppo di attività innovative al fine di operare su manifattura sostenibile e artigianato digitale, alla promozione, ricerca e sviluppo di software e hardware e all'ideazione di modelli di attività di vendita non convenzionali e forme di collaborazione tra tali realtà produttive”.
LINK: