Sabatini-bis a rischio, allarme tra le imprese
Luca Orlando
MILANO
«Preoccupato? Direi, alcuni miei clienti stanno valutando proprio ora se investire. Ora dobbiamo capire cosa succede, potrebbe sconvolgere i nostri piani».
MILANO
«Preoccupato? Direi, alcuni miei clienti stanno valutando proprio ora se investire. Ora dobbiamo capire cosa succede, potrebbe sconvolgere i nostri piani».
Per Francesco Savelli, imprenditore dell'impiantistica e presidente di Amafond, il 2014 è stato un buon anno. Numerosi suoi clienti italiani hanno deciso di investire in nuovi impianti per fonderia utilizzando le agevolazioni previste dalla Sabatini-bis, meccanismo che ora però rischia di rimanere a corto di fondi. La norma, inserita nel decreto del Fare dello scorso giugno ma operativa soltanto da fine marzo 2014, prevede l'erogazione di contributi del ministero dello Sviluppo economico (Mise) per abbattere la spesa per interessi degli acquirenti di macchinari e attrezzature.
Strumento che in pochi mesi ha già raccolto oltre settemila domande da parte delle aziende, arrivando quasi a ridosso del plafond globale di finanziamenti pari a 2,5 miliardi, che si traduce in 176 milioni di erogazioni da parte del Mise, il 92% delle risorse a disposizione.
Presidenza del Consiglio e Mise avevano più volte rassicurato le imprese sul rifinanziamento della misura, con l'obiettivo di portare il plafond di investimenti a cinque miliardi di euro. Ma nel testo della legge di Stabilità – salvo sorprese dell'ultim'ora – di questi fondi non v'è traccia. E in queste condizioni le nuove domande di agevolazione da parte delle imprese, sicuramente quelle del 2015, verrebbero respinte.
Strumento che in pochi mesi ha già raccolto oltre settemila domande da parte delle aziende, arrivando quasi a ridosso del plafond globale di finanziamenti pari a 2,5 miliardi, che si traduce in 176 milioni di erogazioni da parte del Mise, il 92% delle risorse a disposizione.
Presidenza del Consiglio e Mise avevano più volte rassicurato le imprese sul rifinanziamento della misura, con l'obiettivo di portare il plafond di investimenti a cinque miliardi di euro. Ma nel testo della legge di Stabilità – salvo sorprese dell'ultim'ora – di questi fondi non v'è traccia. E in queste condizioni le nuove domande di agevolazione da parte delle imprese, sicuramente quelle del 2015, verrebbero respinte.
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