E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 113 del 16 maggio 2013 il decreto 8 marzo 2013 recante “Individuazione delle priorità, delle forme e delle intensità massime di aiuto concedibili nell’ambito del Fondo per la crescita sostenibile, ai sensi dell’articolo 23, comma 3, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83”.
Il Decreto ha l’obiettivo di riordinare gli strumenti agevolativi esistenti e di intervenire negli ambiti caratterizzati da inefficienze nel funzionamento del mercato che limitano la crescita economica delle imprese.
Il Fondo per la Crescita Sostenibile, infatti, abroga e sostituisce 43 norme nazionali di agevolazione al fine di semplificare e accelerare l’impiego delle risorse assegnate alla gran parte dei regimi di aiuto fino ad oggi esistenti.
La dotazione iniziale è di circa 600 ml di euro, a cui potranno aggiungersi i finanziamenti agevolati di Cassa Depositi e Prestiti, il cui effettivo ammontare sarà determinato con un ulteriore decreto di concerto con il Ministero dell’Economia in corso di adozione.
Due sono le principali caratteristiche del Fondo per la Crescita Sostenibile: focalizza i finanziamenti su pochi obiettivi ritenuti strategici per lo sviluppo del Paese, vale a dire ricerca, sviluppo e innovazione, rafforzamento della struttura produttiva, internazionalizzazione delle imprese; concentra le risorse disponibili su un’unica fonte finanziaria, evitandone la dispersione su una pluralità di interventi.
Il Fondo interviene infatti solo a sostegno di programmi o progetti che in ragione della loro dimensione finanziaria siano in grado di esercitare un impatto significativo sullo sviluppo del sistema produttivo nazionale.
In particolare, lo strumento sostiene interventi diretti:
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alla promozione di progetti di rilevanza strategica per il rilancio della competitività del sistema produttivo, anche tramite il consolidamento dei centri e delle strutture di ricerca e sviluppo delle imprese;
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al rafforzamento della struttura produttiva del Paese,
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al riutilizzo degli impianti produttivi e al rilancio di aree che versano in situazioni di crisi complessa di rilevanza nazionale;
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alla promozione della presenza internazionale delle imprese e all’attrazione di investimenti dall’estero.
Interventi per ricerca e sviluppo
In questo ambito rientrano progetti volti a introdurre significativi avanzamenti tecnologici finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali.
Laddove siano proposti congiuntamente da più soggetti, i progetti devono essere realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione.
Interventi per il rafforzamento della struttura produttiva del Paese
L’obiettivo del Fondo è in questo caso sostenere programmi a carattere strategico volti a:
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incrementare la produttività e la capacità di innovazione in settori e comparti produttivi che necessitano di un riposizionamento competitivo e di una riqualificazione dei sistemi di produzione e dei relativi prodotti;
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incrementare e potenziare la base produttiva delle aree territoriali di cui all’art. 107, paragrafo 3, lettere a) e c) del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, con particolare riferimento alle Regioni del Mezzogiorno, anche attraverso l’attrazione di investimenti esteri;
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riqualificare e riconvertire aree che versano in una situazione di crisi industriale complessa.
Il decreto dell’8 marzo 2013 attribuisce priorità ai programmi:
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realizzati nelle Regioni Obiettivo Convergenza;
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che prevedono il coinvolgimento di PMI;
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che prevedono la creazione di nuova occupazione e la salvaguardia dell’occupazione esistente;
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che prevedono l’applicazione di tecnologie e processi produttivi in grado di minimizzare gli impatti ambientali.
Interventi per l’internazionalizzazione delle imprese e l’attrazione degli investimenti dall’estero
In raccordo con le azioni attivate dall’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE), il Fondo sostiene programmi realizzati da imprese volti a:
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elaborare adeguati modelli distributivi sui mercati internazionali;
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sviluppare piattaforme e-commerce e di franchising per le PMI;
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diffondere e tutelare il Made in Italy nei mercati esteri;
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partecipare a manifestazioni e fiere internazionali;
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partecipare a gare internazionali;
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realizzare una strategia di internazionalizzazione anche attraverso l’accrescimento e la valorizzazione del capitale umano.
Sarà riconosciuta priorità ai programmi:
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realizzati congiuntamente da più imprese tramite il ricorso allo strumento del contratto di rete o ad altre forme contrattuali di collaborazione;
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promossi congiuntamente da PMI;
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proposti da imprese operanti nell’ambito delle tecnologie abilitanti fondamentali.
Interventi per progetti speciali
I Progetti speciali devono:
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avere come ambito di riferimento specifiche aree tecnologico-produttive ritenute strategiche per la competitività del Paese;
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essere diretti alla riqualificazione competitiva di tali aree;
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sostenere la creazione di nuova occupazione e/o la salvaguardia dell’occupazione esistente.
L’attuazione dei Progetti speciali è preceduta da una programmazione degli obiettivi effettuata sulla base di un’analisi preliminare delle principali criticità e delle potenzialità di sviluppo della singola area tecnologico-produttiva oggetto di intervento. Sulla base degli esiti di tale analisi, il Ministero definisce una proposta di Progetto speciale che viene pubblicata sul web al fine di acquisire l’eventuale parere di altri soggetti pubblici e privati potenzialmente interessati. Solo a quel punto, il Progetto speciale è approvato con decreto del Ministro dello sviluppo economico.
Aiuti concedibili
In linea di massima gli aiuti sono concessi nella forma del finanziamento agevolato e, entro certi limiti, anche nelle forme:
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contributo in conto impianti,
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contributo in conto capitale,
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contributo diretto alla spesa,
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contributo in conto interessi,
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concessione di garanzia,
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partecipazione al capitale di rischio,
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bonus fiscale.
Procedure
La misura degli aiuti sarà fissata dai bandi e dalle direttive di attuazione del Fondo, insieme all’ammontare delle risorse disponibili, ai requisiti di accesso dei soggetti beneficiari, alle condizioni di ammissibilità dei programmi e dei progetti, alle spese ammissibili e ai termini per la presentazione delle domande di aiuto.
Generalmente il Ministero utilizzerà la procedura di tipo negoziale per individuare i progetti finanziabili, fatto salvo il ricorso alle procedure automatiche e valutative se strettamente necessario in relazione agli obiettivi degli interventi da attuare.