DL Sviluppo bis approvato: altre agevolazioni per start-up e PMI
Il Senato approva il DL Sviluppo bis con le modifiche del maxi-emendamento del Governo: nuove agevolazioni per start-up e PMI ma iter oscurato dal rischio di una crisi di politica.
Il Decreto Sviluppo bis è stato approvato dal Senato con una nuova formulazione, e passa alla Camera con alcune novità nel testo.
- Start up: stabilito un credito d’imposta per le assunzioni di personale altamente qualificato con modalità semplificate;
- PMI: saranno destinatarie del 25% dei fondi per i progetti innovativi gestiti dall’Agenzia Digitale.
L’iter del provvedimento continua a essere caratterizzato da colpi di scena: nell’aula di Palazzo Madama la legge è arrivata sotto forma di maxi-emendamento del Governo, su cui è stata posta la fiducia. I senatori hanno approvato, ma con l’astensione del Pdl, che ha comunque assicurato il numero legale. Il risultato è che la legge è stata approvata (con 127 voti a favore, 17 contrari, 23 astenuti), ma di fatto, dal punto di vista politico, si apre la strada per una crisi di governo, viso che l’Esecutivo non ha più la fiducia di parte della sua maggioranza.
Al di là delle conseguenze politiche vediamo cosa prevede il Dl Sviluppo bis, che dovrà essere approvato alla Camera entro il 18 dicembre (crisi permettendo), senza dunque altro tempo per apportare nuove modifiche.
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Start-up
Come è noto, alle start-up innovative è dedicata una parte corposa del provvedimento. Rispetto alla formulazione del governo (che elenca con precisione le caratteristiche che deve avere una start up per essere definita innovativa e prevede una serie di agevolazioni, sul fronte fiscale, amministrativo, e sui contratti di lavoro), sono state introdotte nuove facilitazioni.
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In primo luogo, si abbassa il tetto di spesa in ricerca e sviluppo necessario per essere considerata una start up innovativa: passa al 20%, dal precedente 30%, del maggior valore fra costo e valore totale della produzione.
Le spese in ricerca e sviluppo, in aggiunta a quanto previsto dai principi contabili, sono:
- per lo sviluppo competitivo e pre-competitivo quali sperimentazione, prototipazione e sviluppo del business plan;
- per servizi di incubazione forniti da incubatori certificati;
- costi lordi del personale interno e dei consulenti esterni impiegati nelle attività di ricerca e sviluppo, inclusi soci e amministratori.
- spese legali per la registrazione e protezione di proprietà intellettuale, termini e licenze d’uso.
Un’altra novità riguarda le assunzioni. Per il credito d’imposta sulle assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato previste dal Decreto Crescita (Dl 83/2012, convertito con la legge 134/2012) - bonus pari al 35% e spendibile fino a un massimo di 200mila euro annui per ogni impresa - le start up hanno una serie di misure ulteriormente agevolative:
- è applicabile anche ai contratti di apprendistato;
- non serve presentare la certificazione di un revisore dei conti e basta un’istanza semplificata, redatta in base a principi meglio definiti da un prossimo decreto attuativo ministeriale;
- è concesso alle start up in via prioritaria rispetto alle altre imprese, fatta salva la quota riservata alle aziende che si trovano nei territori colpiti dal sisma del maggio 2012.
Infine, ci sono poi ulteriori agevolazioni sui contratti a termine, rispetto a quelle già previste dalla prima formulazione (che prevede una serie di deroghe alla Riforma del Lavoro).
=> Scarica il testo del Dl Sviluppo bis approvato dal Governo il 18 ottobre
PMI
Alle micro imprese e PMI viene riservata una quota pari al 25% dei fondi annuali per progetti gestiti dall’Agenzia Digitale. Le imprese possono accedere ai fondi anche in forma associata.
Le risorse sono destinate ad attività di ricerca finalizzate allo sviluppo di un servizio o prodotto innovativo in grado di rafforzare la capacità competitiva delle PMI.