Fonte: AteneoWeb.com
Venerdì 20/07/2012
Agevolazioni alle imprese: meno 40 con la spending review del piano Giavazzi
a cura di: eDotto S.r.l.
Inizia un’altra fase della spending review. L'economista Francesco Giavazzi, incaricato dal CdM di predisporre la bozza di decreto-legge per lo sfoltimento della spesa pubblica sottoforma di contributi alle imprese, nelle Analisi e raccomandazioni sui contributi pubblici alle imprese, rapporto di accompagnamento, inviato al Governo scrive: “non sono giustificati trasferimenti monetari (o agevolazioni fiscali) che non rispondano ad un evidente fallimento di mercato, cioè non abbiano effetti economici positivi e desiderabili per la società nel suo complesso .. i cui costi indiretti (amministrativi, o derivanti dalla distorsione degli incentivi degli imprenditori, o dall'intermediazione di mafie) presumibilmente superino i benefici”. E suggerisce di utilizzare il risparmio previsto (di circa 10 miliardi), con il taglio di 40 incentivi che non rispondono al criterio suesposto, per abbassare il cuneo fiscale del lavoro, in modo che gli incentivi per poche imprese siano dirottati all’intera platea delle aziende.
Un Comitato tecnico, che sarà istituito da un Dpcm, avrà l’onere di indicare, tra quelli individuati dal piano, gli incentivi da abrogare. Nella lista nera entrano: le zone franche urbane, i contributi in conto interessi, i contributi alle imprese armatoriali, i contributi al settore agricolo, il Fondo per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà, gli incentivi fiscali a sostegno dell'innovazione industriale e delle pmi del commercio e del turismo, le agevolazioni al settore aeronautico, il Far, il contributo trasporto merci, i contributi per abbattimento tassi mutui agevolati, gli incentivi assicurativi-fondo solidarietà agricoltura, il bonus occupazione, i contributi alle emittenti locali, i crediti di imposta, gli incentivi previsti da norme abrogate che siano stati erogati e non utilizzati, o assegnati ma non ancora erogati (che verrebbero revocati). Tra i “risparmiati”: quelli finanziabili con fondi Ue e quelli legati a istruzione, ricerca, sanità. È ritenuto ottimale il credito di imposta per la ricerca (R&S), con perplessità su quelli a fondo perduto. |