(284) Corte di Conti: rapporti finanziari con l'UE e utilizzazione Fondi Comunicati (www.regioni.it - 19/7/2012)

Corte dei Conti: rapporti finanziari con l'UE e utilizzazione Fondi comunitari

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(regioni.it) Sull’utilizzo dei fondi europei la Corte dei Conti ha pubblicato la relazione annuale sui ''rapporti finanziari con l'Unione europea e l'utilizzazione dei Fondi comunitari''.
L’Italia ha ancora dei ritardi nella programmazione degli interventi che mettono a rischio le risorse stanziate. E’ questo l’aspetto più volte sottolineato. Le risorse dell'Unione sono ammontate, nell'esercizio 2010, a 119,1 miliardi di euro, con un incremento del 9,3% rispetto all'anno precedente. L'Ue ha accreditato complessivamente all'Italia,  sempre nel 2010, la somma di 9,2 miliardi di euro, con un aumento dell'1,3% rispetto all'anno precedente. Nonostante tale incremento, la crescita rilevante dei versamenti dell'Italia all'UE ha determinato il peggioramento del ''saldo netto negativo'' nazionale, giunto a circa 6 miliardi di euro.
La Programmazione 2007-2013 presenta una nuova architettura fondata su tre Obiettivi:
- Convergenza, per il sostegno alla crescita ed alla creazione di maggiori posti di lavoro nelle Regioni in ritardo di sviluppo ( che succede all’Obiettivo 1 della Programmazione 2000-2006).
- Competitivita regionale e occupazione, per anticipare e promuovere il cambiamento in tutte le altre Regioni (che succede agli Obiettivi 2 e 3 della programmazione 2000-2006).
- Cooperazione territoriale, per promuovere lo sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio europeo attraverso la cooperazione transnazionale, transfrontaliera ed interregionale (che succede ai programmi Interreg della Programmazione 2000-2006).
Con riferimento alla politica europea di coesione socio-economica, la relazione richiama gli interventi previsti sul territorio nazionale nell'ambito della programmazione 2000-2007, per la quale l'Italia ha predisposto un Quadro strategico nazionale (QSN), che mira a garantire la coerenza degli interventi stessi, effettuati con risorse comunitarie (per un ammontare complessivo di 28,8 miliardi di euro) e con il cofinanziamento nazionale (per un ammontare complessivo di 31,6 miliardi di euro) nonche' con gli stanziamenti previsti dal Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), che rappresenta lo strumento della politica regionale a livello nazionale.
All'Obiettivo ''Convergenza'', destinato a sostenere la crescita delle Regioni in ritardo di sviluppo, sono state assegnate - nota poi la relazione - la maggior parte delle risorse comunitarie (21,7 miliardi di euro), che vengono erogate attraverso i due Fondi strutturali FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) e FSE (Fondo sociale europeo).
La programmazione degli interventi di questi due Fondi ha fatto peraltro registrare significativi ritardi iniziali, che hanno richiesto l'adozione, a livello nazionale ed europeo, di iniziative di riprogrammazione e di accelerazione dell'attuazione, in mancanza delle quali si sarebbero corsi seri rischi di perdita di risorse.
Anche con riguardo all'Obiettivo ''Competitivita' regionale ed occupazione'' (destinato ad interventi nelle altre Regioni), che ha avuto una dotazione complessiva di15,8 miliardi di euro, erogati attraverso i due Fondi strutturali sopra citati (FESR e FSE), si sono registrati - osserva ancora la relazione- notevoli difficolta', sia nella fase di attivazione che in quella di attuazione dei programmi, dovendosi, anche in questo caso, riprogrammare ed accelerare l'attuazione stessa per evitare il disimpegno delle risorse.
La maggior parte delle risorse comunitarie assegnate all’Italia per il ciclo 2007-2013 sono state destinate all’Obiettivo Convergenza (oltre 21 miliardi di euro pari al 75%).
Le Regioni beneficiarie sono quelle il cui PIL pro-capite e inferiore al 75% della media comunitaria; e cioè Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Ad esse si aggiunge la Basilicata, che beneficia di un regime transitorio a sostegno della sua uscita dall’Obiettivo Convergenza (phasing-out). La Sardegna, invece, uscita definitivamente dall’Obiettivo Convergenza, beneficia di un regime transitorio a sostegno del suo ingresso nell’Obiettivo Competitivita regionale e occupazione (phasing-in).
L’Obiettivo Convergenza viene attuato attraverso 5 Programmi operativi regionali (POR) e 7 Programmi operativi nazionali (PON), di cui 2 interregionali (POIN), finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale e da 5 Programmi operativi regionali (POR) e 2 Programmi operativi nazionali (PON) finanziati dal Fondo sociale europeo.
L’importo complessivo di risorse, comunitarie e nazionali, destinate all’Obiettivo Convergenza per il ciclo di Programmazione in atto e di 43,6 miliardi di euro e risulta inferiore di circa il 5% rispetto all’importo complessivo stanziato per la Programmazione 2000-2006 per l’Obiettivo 1 che era di 45,9 miliardi.
L’ammontare delle risorse nazionali (circa 22 miliardi di euro) viene finanziato dallo Stato attraverso il Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie.

Nella relazione della Corte dei Conti si legge che il Ministro per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione Territoriale, d’intesa con la Commissione europea, e in condivisone con le Regioni e le Amministrazioni centrali interessate, ha definito nel novembre 2011 il “Piano di Azione Coesione” volto ad individuare obiettivi contenuti e modalita operative per la revisione strategica dei Programmi cofinanziati dai Fondi strutturali nel ciclo 2007-2013.
Gli interventi previsti dal Piano sono atti a promuovere la riprogrammazione e/o rimodulazione necessaria per assicurare il perseguimento degli obiettivi e sono quantificabili in non meno di 3.4 miliardi di euro. In particolare, riguardano i settori dell’istruzione, della banda larga ed ultra larga e dei data center - come previsti dall’ Agenda digitale EU 2020 -, dell’occupazione, del sistema trasporti con i progetti PON reti e, per ultimo, nel campo della rete ferroviaria205.
A seguito anche dell’insieme degli interventi delineati, il Governo ha tracciato il seguente bilancio al 30 dicembre 2011 (v. Governo informa: www.governo.it):
“Sui fondi strutturali l’Italia ha sostanzialmente evitato (anche) per il 2011 il disimpegno automatico da parte della Commissione Europea sui Programmi operativi del Sud e del Centro-Nord. L’Italia ha cosi evitato una perdita di risorse finanziarie che sarebbe stata particolarmente grave nell’attuale contingenza. Questo risultato e stato raggiunto grazie ad un forte impegno delle Amministrazioni regionali e centrali ed a misure finanziarie e procedurali che non risolvono i problemi strutturali nell’utilizzo dei fondi. Si puo e si deve fare assai di piu per spendere in tempo e bene le risorse messe a disposizione dell’Unione Europea nel periodo di programmazione in corso”.




 



( red / 19.07.12 )