ll formato della trasparenza
In vista della programmazione 2014-2020 i nuovi regolamenti della Commissione Europea non si limitano a sottolineare la necessità di pubblicare i dati sugli interventi e sui beneficiari dei Fondi Strutturali, come già oggi previsto, ma pongono anche l’accento sul formato con cui rendere disponibili tali informazioni. In altre parole si vuole affermare il paradigma degli Open Government Data come strumento di trasparenza delle politiche pubbliche per migliorare i processi decisionali, rendere i cittadini più informati e consapevoli, favorire la creazione di nuovi servizi. Il Ministero dello Sviluppo economico, attraverso la Direzione Generale per la Politica Regionale Unitaria Comunitaria del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, ha recentemente pubblicato un lavoro intitolato “La trasparenza sui beneficiari dei Fondi Strutturali in Italia e in Europa”, che ha lo scopo di indagare le attuali modalità di pubblicazione via web delle liste dei beneficiari dei Programmi Operativi (PO) cofinanziati da risorse comunitarie.
Al tal fine è stata condotta una rilevazione dei contenuti disponibili tramite Internet sull’universo di tutti i PO europei co-finanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e dal Fondo Sociale Europeo (FSE) con l’obiettivo di verificare la presenza o assenza di specifiche caratteristiche di qualità, sulla base della più recente letteratura accademica e delle linee guida nazionali e internazionali in tema di Open Government Data. Ciascun PO è stato valutato in base al grado di recepimento delle indicazioni della European Transparency Initiative della Commissione Europea, mostrando come quantità e qualità delle informazioni su beneficiari e progetti differiscano notevolmente anche se un “nucleo minimo” di dati, rappresentato da quanto previsto dal Regolamento 2007-2013 dei Fondi Strutturali, risulta quasi sempre presente.
Nel dettaglio i PO sono stati classificati in tre gruppi. Nel 61% dei casi i programmi sono focalizzati sul mero adempimento burocratico in quanto utilizzano formati chiusi (PDF), pubblicano informazioni scarne, difficilmente accessibili e di scarsa qualità. Molti di meno, il 21%, sono i programmi che si focalizzano sulla fruibilità delle informazioni da parte degli utenti, mettendo a disposizione del pubblico notevoli quantità di informazioni consultabili in modalità interattiva tramite maschere di ricerca, mappe, ecc., anche se in alcuni casi non permettono all’utente di scaricare i dati in formati riutilizzabili ed elaborabili. Viene infine il gruppo meno numeroso, che rappresenta il 18% dei programmi: sono quelli basati sulla qualità e riuso del dato vale a dire quelli che prestano maggiore attenzione ad aspetti cruciali quali il formato dei database scaricabili, l’aggiornamento, la descrizione multi-lingua, la facilità di ricerca.
Lo studio offre in conclusione alcune indicazioni utili per migliorare la situazione esistente, a partire dalla principale caratteristica di qualità delle liste dei beneficiari che è rappresentata dal formato con
il quale il database è pubblicato. L’utilizzo di formati aperti e elaborabili presenta significativi vantaggi in termini di trasparenza e di possibilità di riuso dei dati da parte di soggetti privati o pubblici. Per applicare questi principi tecnici occorre innanzitutto investire nella promozione della cultura della trasparenza, aumentando nel contempo la consapevolezza dei benefici economici derivanti dal riuso dei dati.
Da questo punto di vista, investire in interfacce per la ricerca o la visualizzazione dei dati può contribuire ad aumentare il valore pubblico delle informazioni rese disponibili, riuscendo a coinvolgere un pubblico più ampio rispetto alla cerchia ancora ristretta di cittadini in grado di rielaborare autonomamente l’informazione. Tale investimento in interfacce friendly, sottolinea lo studio, non deve andare a scapito della possibilità di scaricare i dati in formato aperto e riutilizzabile, condizione fondamentale per la creazione di nuove interfacce e servizi da parte di altri soggetti.
Una maggiore qualità dei dati si riscontra quando si fa ricorso a sistemi di gestione dell’informazione centralizzati a livello nazionale. La presenza di un unico punto di accesso ai dati di tutti i programmi operativi e di standard univoci favorisce infatti una maggiore reperibilità delle informazioni e permette un’immediata comparazione dei dati dei diversi programmi.
Aggiornamento frequente ed esplicito delle liste pubblicate, descrizione delle variabili utilizzate, interpretazione dei dati grezzi da parte delle Autorità di Gestione sono le ultime caratteristiche menzionate dallo studio che consentono di rappresentare correttamente il significato dei contenuti e favorirne un corretto utilizzo.