l decreto attuativo dell’Ires premiale chiarisce che le società che hanno chiuso il 2023 in perdita possono comunque accedere all’aliquota ridotta al 20%, calcolando gli investimenti minimi solo sugli altri parametri richiesti. Restano esclusi invece coloro che hanno chiuso in perdita il 2024.
Le condizioni principali riguardano: destinare almeno l’80% dell’utile 2024 a riserve (anche non dedicate specificamente), effettuare investimenti 4.0/5.0, e incrementare l’occupazione stabile. Viene introdotto un tetto massimo: il beneficio fiscale non può superare i costi effettivi degli investimenti.
Sono definite anche le cause di decadenza durante il periodo di sorveglianza, con salvaguardie se i beni agevolati vengono sostituiti con altri equivalenti. Chiarito inoltre che l’interconnessione tecnologica può avvenire dopo l’investimento, purché resti per più della metà del periodo di monitoraggio.
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