Il decreto dell’8 agosto 2025 ha introdotto regole precise per le società che intendono usufruire dell’aliquota Ires ridotta al 20% sul reddito 2025. In particolare, occorre vigilare sulle riserve costituite con l’utile 2024 non distribuito, poiché la loro gestione può determinare la decadenza dall’agevolazione.
La norma prevede che almeno l’80% dell’utile 2024 resti vincolato fino al 31 dicembre 2026. Se queste riserve vengono distribuite prima di tale data, l’impresa perde interamente il beneficio. Inoltre, è stato introdotto l’obbligo di monitoraggio nel modello Redditi 2026, dove la riserva andrà distinta tra quota vincolata e parte liberamente utilizzabile.
Un aspetto rilevante riguarda la copertura delle perdite: ai soli fini dell’Ires premiale, si presume che vengano utilizzate per prime le riserve formate con utili diversi da quelli vincolati, così da preservare la parte necessaria per mantenere il beneficio. Non ci sono invece vincoli specifici sull’ordine di distribuzione delle altre riserve, ma si attende un chiarimento ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.
La gestione accurata delle riserve diventa quindi fondamentale per non compromettere il diritto all’Ires agevolata.
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