Il sole 24 Ore - 9 maggio 011
Reti d'impresa alla volata finale
di Luca Miele e Valeria Russo
Due settimane di tempo. Entro il 23 maggio i soggetti interessati dovranno comunicare, attraverso il modello Reti, i
dati alle Entrate per sfruttare i vantaggi fiscali per gli appartenenti alle reti d'impresa: si tratta degli utili accantonati
da destinare agli investimenti e della stima del risparmio d'imposta corrispondente.
Possono beneficiare dell'agevolazione tutte le imprese residenti, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non
residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dalle dimensioni aziendali, dalla tipologia di attività svolta o dal
settore economico di riferimento, nonché dalla localizzazione territoriale.
In generale, il contratto di rete, per garantire l'accesso alle agevolazioni fiscali, deve soddisfare i requisiti di efficacia
previsti dalla normativa civilistica, essere preventivamente asseverato dagli organismi abilitati, ma anche prevedere
necessariamente l'istituzione di un fondo patrimoniale comune.
Con riguardo al primo aspetto, il contratto di rete va redatto per atto pubblico o per scrittura privata autenticata e,
per essere efficace sia tra le parti, sia verso i terzi, è sottoposto a un particolare regime di pubblicità essendo
soggetto a iscrizione nella sezione del registro delle imprese presso cui è iscritto ciascun partecipante. L'efficacia del
contratto decorre da quando è stata eseguita l'ultima delle iscrizioni prescritte a carico di tutti coloro che ne sono
stati sottoscrittori originari. Sul punto, l'agenzia delle Entrate ha precisato che le imprese che hanno sottoscritto
contratti di rete prima dell'entrata in vigore della norma di agevolazione non sono – per questo solo motivo – escluse
dall'agevolazione, atteso che i contratti preesistenti sono comunque soggetti a iscrizione nel registro delle imprese.
Per quanto attiene all'asseverazione del programma di rete, l'ultimo tassello è costituito dall'elenco dei soggetti
abilitati ad asseverare il contratto di rete, ossia degli organismi espressi dalle confederazioni di rappresentanza
datoriale presenti nel Cnel abilitati a rilasciare l'asseverazione del programma di rete.
A tal fine, il provvedimento n. 2011/34839 del 14 aprile scorso dell'agenzia delle Entrate ha evidenziato che i requisiti
richiesti in capo a tali soggetti consistono, in sostanza, nella configurazione come organismo di diritto privato
espressione dell'associazionismo imprenditoriale di una determinata confederazione e che, quindi, tali requisiti
dovessero essere comunque affermati dalla confederazione di cui l'organismo nominato è espressione. Inoltre, il
provvedimento stesso ha stabilito che ciascuna confederazione presenti la comunicazione indicando gli organismi
abilitati a rilasciare l'asseverazione del programma. In quest'ottica, le confederazioni devono presentare all'agenzia
delle Entrate il modello di comunicazione relativa al possesso dei requisiti per il rilascio dell'asseverazione del
programma di rete.
L'accesso all'agevolazione è consentito solo alle imprese aderenti a contratti di rete che abbiano previsto l'istituzione
del fondo patrimoniale comune. Sono, quindi, escluse le reti "leggere", in cui le esigenze patrimoniali della rete, la
ripartizione dei costi e degli eventuali profitti sono gestite senza l'impiego di un fondo comune ripartendole tra i
singoli contraenti.
È agevolabile una quota degli utili dell'esercizio destinati dalle imprese al fondo patrimoniale comune se accantonati
ad apposita riserva e vincolati alla realizzazione degli investimenti previsti dal programma comune di rete,
preventivamente asseverato. Pertanto, ai fini della fruizione dell'agevolazione:
1) occorre sottoscrivere o aderire a un contratto di rete;
2) il contratto deve prevedere un programma comune di rete che individui gli investimenti da realizzare;
3) il programma va asseverato dagli organismi abilitati;
4) una quota di utili (o tutti gli utili) va destinata al fondo patrimoniale e vincolata alla realizzazione degli investimenti
indicati nel programma di rete;
5) tale quota di utile deve essere imputata ad apposita riserva, denominata con riferimento alla legge istitutiva
dell'agevolazione e distinta dalle altre eventuali riserve presenti nel patrimonio netto.
Gli imprenditori individuali e le società di persone che rientrano nei limiti del regime di contabilità semplificata
possono accedere all'agevolazione integrando le scritture contabili previste dall'articolo 2217, comma 2, del Codice
civile, con apposito prospetto da cui dovranno risultare la destinazione a riserva dell'utile d'esercizio e le vicende
relative alla riserva.
L'agevolazione si applica agli utili di esercizio accantonati ad apposita riserva a partire dal periodo di imposta in
corso al 31 dicembre scorso e fino al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2012.
9 maggio 011