ITALIA OGGI – 17 ottobre 2025
Gli aiuti al guinzaglio dello Stato
di Bruno Pagamici
Sintesi
Il Documento programmatico di bilancio 2026 prevede un forte irrigidimento nei controlli sugli incentivi alle imprese, che potranno essere concessi solo dopo verifiche puntuali e asseverazioni formali per garantire la correttezza degli investimenti.
Le misure confermate per il 2026 — credito d’imposta ZES unica, bonus ZLS, Nuova Sabatini, contratti di sviluppo e il ritorno del superammortamento — saranno soggette a procedure più stringenti, con il coinvolgimento diretto di Ministeri, Agenzia delle Entrate, istituti di credito, revisori e organi di controllo societari.
Per le imprese del Mezzogiorno, il principale strumento resta la ZES unica, che concede crediti d’imposta per nuovi investimenti produttivi.
Le imprese del Centro-Nord, invece, potranno beneficiare delle Zone Logistiche Semplificate (ZLS), aree portuali o retroportuali pensate per attrarre capitali attraverso incentivi fiscali e semplificazioni amministrative.
I contratti di sviluppo continueranno a essere gestiti con la partecipazione di Invitalia e delle Regioni cofinanziatrici, mentre la Nuova Sabatini verrà erogata tramite banche convenzionate che verificheranno l’effettiva realizzazione degli investimenti prima della concessione del contributo in conto interessi.
Per il superammortamento, ancora in definizione, si ipotizza un sistema di controllo affidato ai sindaci e ai revisori contabili, in modo da garantire l’uso corretto dell’agevolazione.
In sintesi, la linea del governo è di rafforzare la tracciabilità e la trasparenza dei benefici concessi, riducendo margini di errore o abuso e collegando ogni incentivo a una verifica documentata dell’investimento.
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