Entro il 2 marzo doveva essere pubblicato il decreto con il criterio di riparto delle risorse stanziate per le aziende che avevano aderito entro la scadenza del 31.10.2024 e finalmente veniva portato a conoscenza il numero delle aziende che avevano deciso di chiudere questa vicenda, invece a sorpresa è stata riaperta questa procedura e la nuova scadenza è il 3 giugno 2025. Secondo un quotidiano le adesioni ad ottobre 2024 sono state inferiori alle attese e quindi si sono presi ulteriori mesi per fare cassa.
Imbarazzante il comunicato del MIMIT del 15/3/2025 rivolto alle imprese del comportato creativo (moda compresa): "La misura, annunciata lo scorso 24 gennaio in occasione del Tavolo permanente della Moda, presieduto al Mimit dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, rafforza l’intervento già previsto in Legge di Bilancio, offrendo una soluzione sostenibile per attenuare gli effetti che continuano a gravare sulle imprese del settore."
Altro aspetto che sicuramente preoccupa è il fatto che per le compensazioni fatte nel 2016 e 2017 si sono presi due anni in più per i controlli; praticamente l'affidamento delle imprese sulla legge che stabilisce i termini di prescrizione non conta nulla, il controllore può in qualsiasi momento cambiare a suo piacimento le regole del gioco; trappo facile vincere in questa maniera.
A questo punto vediamo se il viceministro dell'Economia rispetta l'impegno di pubblicare un atto di indirizzo in merito alla distinzione fra "credito non spettante " (controllo entro i 5 anni e sanzione del 30%) e "credito inesistente" (controllo entro 8 anni e sanzione del 100%).