Fonte: www.istruzioneformazionelavoro.marche.it

Nella sezione relativa ai controlli sulle operazioni o progetti del fondo sociale europeo (programmazione 2007 - 2013) è stata pubblicata la documentazione del seminario svoltosi in Ancona il 27 Marzo 2012 dal titolo: “Il contrasto alla frodi finanziarie all’UE: strategie e strumenti di controllo ”

ANALISI DEI CASI PIÙ  FREQUENTI DI FRODE

a cura del T.Col. Antonio Veneziano Comandante delle Sezioni Frodi Comunitarie ed
Accertamento Danni erariali del Nucleo di Polizia  Tributaria di Ancona

 

INDICI DI ANOMALIA

 

1) Esistenza di precedenti e pendenze in campo fiscale e penale a carico dei beneficiari sospettati di frode (emissione e/o utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ovvero presenza, tra i soggetti cointeressati a qualsiasi al finanziamento, di pregiudicati per reati particolarmente gravi)

2) Collegamento delle aziende beneficarie con consulenti e professionisti esterni coinvolti in precedenti attività illecite: spesso infatti ci si imbatte in veri e propri specialisti nell'acquisizione di erogazioni pubbliche.

3) Impiego, come titolari o amministratori, di sospetti "prestanome" e "teste di legno"  (soggetti extracomunitari,
persone  prive  di  idonee  competenze  rispetto  al  progetto,  soggetti   in  età avanzata  o  affetti  da  patologiche  condizioni mentali, ovvero già implicati in precedenti operazioni illecite)  

4) Entità dei finanziamenti sovradimensionati rispetto alle potenzialità economico e patrimoniali dei richiedenti, considerando che le linee di aiuto prevedono spesso l'intervento di un mix di risorse che includono anche la quota di finanziamento a carico dell'impresa beneficiaria

5) Presentazione di polizze fidejussorie non provenienti da primarie aziende del settore o da società finanziarie localmente conosciute per serietà ed affidabilità

6) Sede (solo formalmente) operativa di società avante il reale centro dei propri interessi in altra regione

7) Soggetti beneficiari appartenenti al c.d. terzo settore, enti sia privati sia pubblici che, dietro una veste giudirica non profit svolgono attività di natura commerciale ovvero nessua concreta attività (significati il D.L. 185/08 ed il D.L. 16/2012)

 

SISTEMI DI FRODE PIU' UTILIZZATI

  •   omessa (o parziale) realizzazione degli investimenti per i quali erano stati richiesti ed ottenuti i finanziamenti pubblici;
  • presentazione all'Ente erogante di fatture false atte a far risultare maggiori costi rispetto a quelli reali (sovrafatturazione);
  • destinazione delle strutture e dei macchinari acquistati con il concorso delle risorse pubbliche, a finalità diverse da quelle imposte dalla normativa:
  • ricorso a fornitori (fittizi) aventi sede all'estero, per far si che gli accertamenti incrociati tra le forniture (o i servizi) asseritamente effettuate ed i pagamenti risultano alquanto laboriosi;
  • ricorso a fornitori collegati direttamente o indirettamente con il soggetto beneficario;

       In entrambi di casi la società fa spesso capo, anche per il tramite di prestanome, al soggeto titolare del  finanziamento; in tal caso i pagamenti vengono regolarmente effettuati con bonifici bancari ma, successivamente, le spesse somme rientrano nelle disponibilità del medesimo soggetto su altri conti bancari (accesi all'estero o intestati a società fiduciarie)

  •    dichiarazioni liberatorie prodotte da fornitori compiacenti, i quali rilasciano false dichiarazioni di "avvenuto pagamento"
  • utilizzo di false lettere di referenze bancarie che vengono presentate dal soggetto agevolato alla banca concessionaria, nelle quali viene certificato il possesso dei mezzi finanziari a patrimoniali idonei a far fronte agli apporti di mezzi propri per la copertura degli investimenti finanziati
  • uso di fotocopie di titoli di credito emessi dal  soggetto beneficiario (solitamente assegni bancari), il quale li pone, successivametne, in visione alla banca concessionaria "a garanzia dell'avvenuto investimento". In realità , i predetti titoli non vengono mai posti all'incasso dal compiacente (laddove non correo) fornitore del bene/i
  • Acquisto di macchinari non "nuovi di fabbrica": spesso gli impianti acquistati, ancorchè presenti in azienda all'atto dell'ispezione, nella realtà sono sono "nuovi dif abbrica" (requisito essenziale per l'ottenimento del finanziamento) ma vengono opportunamente pulite, sgrassate, riverniciate e rietichettate (modello, matricola e anno di costruzione) affinchè, ad una sommaria ricognizione esterna, posssano risultare come nuove. In questo caso è fondamentale effetture riscontri "a sorpresa" direttamente presso il produttore degli impianti che (ove non correo o compiacente) dovrebbe essere in grado di fornire dati certi e inconfutabili sui modelli.

 

PIANO DI SVILUPPO RURALE

L'esame della documentazione riguardante la domanda di contributo ha evidenziato incongruenze contabili riguardanti la fase di ammissibiità dela domanda medesima per carenza di requisiti rispetto delle prescrizioni del Bando attraverso dati di bilancio riclassificati (sia nei valori patrimoniali sia nei valori del Conto economico) attestanti la sussistenza dei requisiti di sopportabilità economica dell'investimento agevolabile (attraverso l'indice di indebitamento) ovvero la dimostrazione di sufficiente reddività da parte dell'imrpesa, attraverso l'indice di reddivitià (dato dal rapporto Risultato operativo/Fatturato x 1000), di fatto inesistenti.

 

PROGRAMMA OPERATIVO BORSE DI STUDIO

Le  indagini  hanno  permesso  di  riscontrare  una  serie  di  comportamenti    fraudolenti,  attuati  da  centinaia  di  partecipanti  alle  predette  “borse  di  studio” (Work experience), riguardo alle dichiarazioni dei redditi presentate
unitamente alle domande di ammissibilità.
In  particolare,  nella  più  ampia  cornice  delle 
caratteristiche  e  dei  requisiti
necessari  per  partecipare  al  corso 
e  ottenere  i  contributi  sono  state
riscontrati illeciti riassumibili nelle sotto indicate casistiche:

 

a)  domande  di  finanziamento  presentate  da  soggetti  che  alla  data  di
presentazione
   della   domanda  
non   risultavano   essere   “disoccupati”   o
“inoccupati”
   ai   sensi   di   quanto   disposto   dal   D.Lgs.   nr.181   così   come
modificato dal D.Lgs. nr.297/02 e dalle relative disposizioni regionali;
 

b) lo stato di “disoccupazione o di inoccupazione”, se presente al momento
della  presentazione  della  domanda  di  accesso, 
non  è stato  mantenuto  per
l’intera durata del progetto
così come previsto dai relativi bandi di accesso;

 

c)  omessa  indicazione  nella dichiarazione dei  redditi  presentata di  somme
percepite che avrebbero comportato il superamento del cosiddetto “reddito
minimo personale».

 

L’evidenziazione delle citate irregolarità è stata resa possibile attraverso il
riscontro   tra   le   domande   presentate   da   diverse   migliaia   di   soggetti
beneficiari  operanti  nella  Regione  Marche  e  le  risultanze  dei  controlli
incrociati  eseguiti
  attraverso  l’utilizzo  delle  Banche  dati  in  uso  al  Corpo,
finalizzati  a  riscontrare  la  veridicità  dei  redditi  dichiarati  dagli  stessi,  nel
periodo d’imposta interessato dalla realizzazione dei progetti.

 

I redditi indicati nelle dichiarazioni sono stati in seguito incrociati con quelli
denunciati dai datori di lavoro (attraverso i modelli 770) accertando, in molti
casi,  che  i  borsisti  pur  avendo  percepito  redditi,  da  lavoro  dipendente  e/o
lavoro   autonomo,   superiori   al   c.d.   “reddito   minimo   personale”   (con
conseguente perdita del diritto al finanziamento) 
non avevano interrotto  il
progetto,
  oppure 
avevano  omesso  di  indicare  in  dichiarazione  i  redditi
percepiti o li avevano indicati con importi inferiori.
La citata indagine ha posto in evidenza l’importanza di
un’analisi del rischio  analisi del rischio
in funzione della durata pluriennale del finanziamento
:
infatti il sistema di
controllo è stato articolato
su due macro livelli :
1 ammissibilità in presenza dei requisiti legittimanti;
2 mantenimento durante la partecipazione al progetto di tali requisiti .

 

CONTRIBUTI PUBBLICI EROGATI DALL'AGEA

Il  soggetto  coinvolto  nelle  indagini  al  fine  di  riceverne  i
correlati  benefici  dichiarava  con  negozi  giuridici  simulati  il
legittimo possesso di una vastissima
area di terreno in realtà
appartenente all’eredità giacente di un soggetto deceduto.
Attraverso  la  registrazione  di  falsi  contratti  registrazione  di  falsi  contratti  di 
comodato  comodato
verbali
         verbali,    opportunamente    registrati    presso    l’Ufficio    del
registro,  veniva  surrettiziamente  rivendicato    un  legittimo
titolo  possesso,  condizione  necessaria  e  sufficiente    per
l’ammissione al contributo.

 

FONDO SOCIALE EUROPEO (F.S.E)

 

Dalle   indagini   emergeva   che   il   soggetto   beneficiario   aveva
percepito
contributi comunitari e nazionali in misura superiore
a  quella  effettivamente  spettante
mediante  la  contabilizzazione,
nei   documenti   prodotti   a   giustificazione   della   richiesta   ed
erogazione dei predetti contributi, di
costi riferiti a prestazioni di
servizio in realtà mai rese e
relative: 
-   al  noleggio  di  attrezzature  didattiche  (veniva  accertato  che  il
materiale  didattico  utilizzato  dagli  enti  che  avevano  realizzato  i 
corsi professionali era di loro proprietà);
-alla  produzione  opuscoli  e 
dispense  per  la  progettazione
esecutiva
nell’ambito dei progetti P.O.M. 940029/I/3 mai realizzate.