(99) Crisi, gli artigiani ancora in difficoltà (www.cronachemaceratesi.it)

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Crisi, gli artigiani ancora in difficoltà

Folco Bellabarba, presidente di Confartigianato Macerata, presenta i dati

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giovedì 15 marzo 2012 - Ore 13:45 - 167 letture

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Folco Bellabarba

 

L’anno da poco concluso è stato, per l’artigianato, un anno nero.
Nella nostra provincia il numero di imprese artigiane attive è sceso a 11.327, con un saldo negativo pari a – 339 imprese rispetto all’anno precedente, frutto di 672 nuove iscrizioni e ben 1.011 cessazioni. Una contrazione di circa il 3%, un dato certamente da non sottovalutare: tra i settori più significativi particolarmente colpiti risultano i servizi alla persona (- 0,78% la contrazione del comparto), i trasporti (- 2,54%), l’autoriparazione (- 3,30%), il legno/mobili (- 4,75%), il comparto cuoio/pelli/calzature (- 5,20%), l’edilizia (- 2,20%) e soprattutto l’abbigliamento che, per la perdita di ben 31 imprese, vede una contrazione del comparto, rappresentato attualmente da 233 aziende, assai elevata (- 12%).
Il 2012, però, almeno nelle aspettative delle imprese stesse, non sembra poter offrire le occasioni per un completo rilancio. E’ quanto si evince dall’esame dei dati emersi dall’indagine congiunturale sull’industria manifatturiera promossa da Unioncamere Marche, che presenta risultati sovrapponibili a quelli dell’Osservatorio dell’Ebam, l’ente bilaterale dell’artigianato delle Marche: il 40% circa delle imprese intervistate prevede una diminuzione della propria produzione, dei propri ordinativi e del proprio fatturato nel primo semestre 2012 (solo il 15% prevede un aumento, per il 45% degli intervistati nulla dovrebbe cambiare rispetto al 2011); lievemente migliori, invece, le aspettative per quelle aziende che guardano anche al mercato estero: se il 30% delle imprese esportatrici prevede una diminuzione dei propri ordinativi all’estero rispetto all’anno precedente (il 40% non prevede variazioni, il restante 30% si attende un aumento), solo il 10% di esse prevede una riduzione del fatturato generato dal mercato estero (il 66% non si attende variazioni, il 24% si aspetta invece un incremento). E, ancora dai dati derivanti dalle rilevazioni dell’Osservatorio dell’Ebam, nel tentativo di fornire una risposta alla crisi, oltre il 10% delle aziende continua ad investire anche se la situazione resta difficile soprattutto per il peggioramento dei pagamenti, allungandosi, per il 48% delle imprese artigiane, i tempi di riscossione dei crediti verso clienti e committenti.
Quello della mancanza di liquidità è infatti oggi la fonte di maggiori difficoltà per gli artigiani: allo scoglio rappresentato dai mancati o ritardati pagamenti da parte dei committenti si somma la difficoltà di accesso al credito, visto che le Banche, nonostante l’approvvigionamento di fondi a tassi agevolati dalla BCE, non sembrano, al momento, voler aprire i propri rubinetti a sostegno delle imprese, soprattutto di quelle piccole quali sono la quasi totalità di quelle artigiane.
<< Questi dati – dichiara il Presidente Provinciale della Confartigianato di Macerata Comm. Folco Bellabarba – confermano purtroppo che le difficoltà che stanno attraversando le nostre imprese artigiane sono ancora tante e complesse. Sebbene le piccole imprese siano state quelle che hanno reagito meglio alla crisi, soprattutto in termini di tenuta occupazionale, era inevitabile che esse avrebbero pagato il conto, anche delle criticità sofferte dalle grandi imprese. Le nostre imprese – continua Bellabarba – hanno bisogno di concrete certezze, soprattutto sul fronte della pressione fiscale, della riduzione del costo del lavoro, del miglioramento delle condizioni di accesso al credito. Abbiamo fiducia nel complesso lavoro di risanamento intrapreso dal governo Monti; non condividiamo certamente tutto quanto da esso fatto o annunciato ma è indubbio che il momento è drammatico e la medicina è purtroppo amara: l’importante è che lo sia per tutti, senza privilegi e senza mantenimento di anacronistiche ed inique rendite di posizione >>.