(2567) Non ha trovato spazio nella manovra il credito di imposta alle attività di ricerca

Fonte: Il Sole 24 Ore

Più credito alle imprese e meno costi per le banche che lo erogano. È la doppia finalità, ha spiegato il premier Mario Monti intervenendo alla Camera, del potenziamento del Fondo centrale di garanzia.


Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera fin dai primi passi della stesura del decreto "salva Italia" ha messo questo intervento tra le priorità. Monti ha fatto riferimento anche a misure per l´internazionalizzazione delle imprese, assicurandone la presenza nel decreto, anche se in alcune bozze circolate ieri la ricostituzione dell´Ice non figurava mentre venivano solo prorogati i termini entro i quali il ministero dello Sviluppo dovrebbe essere riorganizzato alla luce della soppressione dell´Istituto stabilita con la manovra di luglio. Ciò si tradurrebbe in una proroga dell´attuale regime transitorio dell´ex Ice. Tuttavia sembrerebbe che in extremis la costituzione in forma più snella della nuova Agenzia, fortemente attesa dal mondo delle imprese attive sui mercati esteri, abbia trovato spazio nel decreto. Il ripristino dell´Ice è sollecitato a gran voce dalle imprese che negli ultimi mesi si sono trovate in difficoltà per l´annullamento o il congelamento di decine di iniziative programmate dalla "vecchia" Agenzia. Definivo invece il quadro sul Fondo di garanzia. Diverse le novità, a partire dal rifinanziamento di 400 milioni. La garanzia diretta e la controgaranzia viene elevata per tutto il territorio (e non solo al Sud) fino all´80% dell´ammontare delle operazioni finanziarie. Viene inoltre ridotto l´attuale valore minimo di accantonamento sull´importo garantito a titolo di coefficiente di rischio con l´obiettivo di incrementare l´effetto leva delle risorse stanziate a favore del Fondo. Secondo le stime dei tecnici, riducendo la percentuale dall´8 al 6% il moltiplicatore salirebbe a 20, e con le risorse già a disposizione per il 2012 (506 milioni) si arriverebbe a 12,3 miliardi di finanziamenti. Considerando le nuove risorse in arrivo, il ministero dello Sviluppo economico conta di attivare finanziamenti per circa 20 miliardi. La norma inserita nella manovra eleva inoltre a 2,5 milioni l´importo massimo garantito per singola media impresa, fissando nel contempo all´80% delle disponibilità finanziarie del Fondo la quota minima dedicata alle piccole e microimprese. Un´altra novità riguarda la possibilità di concedere la garanzia, oltre che su singole operazioni, a titolo oneroso anche su portafogli di finanziamenti erogati a piccole e medie imprese.
Un decreto ministeriale del Mise potrà poi azzerare le commissioni per l´accesso alla garanzia dovute dai richiedenti. Infine, l´intervento sui Confidi 107 (consorzi di garanzia fidi): nel loro capitale, finora aperto solo alle Pmi, potranno entrare anche soggetti come Regioni, Camere di commercio e Fondazioni. Con i tagli ai ministeri applicati nella fase finale del precedente governo, il Fondo aveva visto le risorse decurtate di 239 milioni. Il rifinanziamento dovrebbe restituire ossigeno allo strumento che, secondo i dati del Comitato di gestione, nel 2oio ha attivato finanziamenti per 79,1 miliardi (7,3 nei primi mesi del nolo) con un importo garantito di 5,2 miliardi (3,9). Lo scorso anno le operazioni ammesse sono state 50.076, tra gennaio e ottobre 2011 si è invece arrivati a quota 47.798. Il finanziamento medio attivato ammonta a 153.800 euro (64.5oo per le imprese artigiane) mentre l´importo medio garantito è di 82.2oo euro.
Non ha trovato spazio nella manovra il credito di imposta alle attività di ricerca "intra moenia". Una misura che tuttavia lo Sviluppo economico non avrebbe accantonato ma rinviato a un successivo pacchetto. Entra in manovra invece la possibilità di utilizzare le risorse del Fondo rotativo per le imprese (Cassa depositi e prestiti) anche per sostenere il programma di innovazione "Industria 2015