NORMATIVA - Patto Territoriale Macerata

(1284) Credito di imposta R. & S. - Incentivo in automatico senza istanza telematica (Il Sole 24 Ore - 4/2/2015)

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Incentivo in automatico senza istanza telematica

Il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo è “automatico”, la nuova formulazione dell’articolo 3 del Dl 145/2013, a differenza dell’originaria versione, non prevede la presentazione di un’istanza telematica da parte delle imprese per fruire del contributo.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione mediante il modello F24, ai sensi dell'articolo 17 del Dlgs 241/97 (cosiddetta “compensazione esterna”) e deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta in cui il credito è maturato.
Per espressa disposizione normativa, il credito in questione:
non concorre alla formazione del reddito;
non concorre alla formazione della base imponibile Irap;
non rileva ai fini della determinazione del pro rata di indeducibilità degli interessi passivi e delle spese generali, di cui agli articoli 61 e 109, comma 5 del Tuir.
Per la fruizione del credito d’imposta non si applica il limite annuale di utilizzazione dei crediti d’imposta da quadro RU, pari a 250mila euro (articolo 1, comma 53 della legge 244/2007) né il limite massimo per la compensazione di 700mila euro, previsto dall’articolo 34 della legge 388/2000.
Qualora venga accertata l’indebita fruizione, anche parziale, del credito d’imposta per il mancato rispetto delle condizioni richieste ovvero a causa dell’inammissibilità dei costi sulla base dei quali è stato determinato, l’agenzia delle Entrate provvede al recupero dell’importo indebitamente fruito, maggiorato degli interessi e delle sanzioni previste dalla legge.
I controlli dell’agenzia delle Entrate sono svolti sulla base di apposita documentazione contabile certificata dal soggetto incaricato della revisione legale o dal collegio sindacale o da un professionista iscritto al registro dei revisori contabili.
La documentazione deve essere allegata al bilancio.
Le imprese non soggette a revisione legale dei conti e prive di un collegio sindacale devono comunque avvalersi della certificazione di un revisore legale dei conti o di una società di revisione legale dei conti iscritti quali attivi nel Registro di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 39/2010.
Per tali imprese, le spese sostenute per l’onorario del professionista relativo all’attività di certificazione contabile sono ammissibili all’agevolazione entro il limite massimo di 5mila euro.
Le imprese con bilancio certificato sono esenti dagli obblighi sopra indicati.
Il ministero dello Sviluppo economico, nelle risposte 8 settembre 2014 relative al bonus per assunzioni di personale altamente qualificato, ha riconosciuto la possibilità di conferire l’incarico di certificazione contabile ad un revisore legale dei conti anche in presenza dell’organo di controllo; in tal caso, però, la società non potrà esporre la spesa relativa all’onorario del professionista tra i costi agevolabili, posto che tale facoltà è riservata alle sole imprese prive di collegio sindacale.
Con un decreto attuativo saranno adottate le disposizioni applicative del beneficio, comprese quelle relative alle modalità di verifica e controllo dell’effettività delle spese sostenute e alle cause di decadenza e revoca del beneficio.
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L. Mi. e G. Alb.

LE CARATTERISTICHE
La somma riconosciuta
non concorre alla formazione del reddito e della base imponibile Irap e non rileva ai fini del pro rata
CORRELATI

Bando Pubblico rimodulazione (2004)

PATTO TERRITORIALE

DELLA PROVINCIA DI MACERATA

II° Bando per l’adesione

di iniziative imprenditoriali

al Patto territoriale

RIMODULAZIONE DELLE RISORSE DERIVANTI DA

RINUNCE, REVOCHE ED ECONOMIE CONSEGUITE IN FASE DI ATTUAZIONE

Revoca Patti Territoriali - Decreto Legge 22 Giugno 2012, n.83

 

DECRETO-LEGGE 22 giugno 2012, n. 83

Misure urgenti per la crescita del Paese. (12G0109) (GU n.147 del 26-6-2012 - Suppl. Ordinario n. 129 )
note: Entrata in vigore del provvedimento: 26/06/2012.
Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 7 agosto 2012, n. 134 (in SO n. 171, relativo alla G.U. 11/08/2012, n. 187).

Art. 29

Accelerazione della definizione di procedimenti agevolativi

1.  In  considerazione  della  particolare  gravita'  della   crisi
economica  che  ha  colpito  il  sistema   produttivo,   le   imprese
beneficiarie  delle  agevolazioni   di   cui   all'articolo   1   del
decreto-legge 22 ottobre 1992, n. 415, convertito  con  modificazioni
dalla legge 19 dicembre 1992, n. 488, e di cui alla legge 25 febbraio
1992, n. 215,  non  sono  piu'  tenute  al  rispetto  degli  obblighi
derivanti dal calcolo degli indicatori utilizzati per  la  formazione
delle graduatorie. Sono fatti salvi i provvedimenti gia' adottati.
2. Al fine di conseguire la definitiva  chiusura  dei  procedimenti
relativi alle agevolazioni di cui al comma 1, di quelle di  cui  alla
legge 1° marzo 1986, n. 64, nonche' di  quelle  concesse  nell'ambito
dei patti territoriali e dei contratti d'area, qualora alla  data  di
entrata in vigore del presente decreto-legge non sia  stata  avanzata
alcuna richiesta di erogazione per stato di avanzamento, il Ministero
dello sviluppo economico, entro novanta giorni dalla  predetta  data,
accerta  la  decadenza  dai  benefici  per  l'insieme  delle  imprese
interessate con provvedimento da pubblicare nella Gazzetta  Ufficiale
della Repubblica italiana.
3.  La  rimodulazione  dei  programmi  d'investimento  oggetto   di
agevolazioni a valere sui contratti di programma di cui  all'articolo
2, comma 203, della legge 23 dicembre  1996,  n.  662  e'  consentita
entro e non oltre  un  anno  dalla  data  della  pubblicazione  sulla
Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana della delibera del  CIPE
di approvazione e finanziamento dei contratti. In tale caso  il  CIPE
puo' prorogare il termine di ultimazione degli investimenti  per  non
piu' di un anno dal termine originariamente previsto.
4. Fatto salvo quanto previsto dal comma 3, non e' consentito alcun
differimento  del  termine   di   ultimazione   degli   investimenti,
eventualmente prorogato, per effetto di variazioni  del  programma  e
dei soggetti proponenti.
5. Qualora, con riferimento ai contratti di programma gia'  oggetto
di deliberazione del CIPE di approvazione  e  di  finanziamento,  non
venga  presentato  il  progetto  esecutivo   entro   novanta   giorni
dall'entrata in vigore del presente decreto-legge, il Ministero dello
sviluppo economico dispone la  decadenza  delle  imprese  interessate
dalle agevolazioni previste e ne da' comunicazione  al  CIPE.  Per  i
programmi oggetto di notifica alla Commissione europea,  il  predetto
termine decorre  dalla  comunicazione  degli  esiti  della  notifica,
qualora successiva alla  data  di  entrata  in  vigore  del  presente
decreto-legge.
6. E' disposta la  risoluzione  dei  contratti  di  programma  gia'
stipulati qualora, decorsi centoventi giorni dalla data di entrata in
vigore del presente decreto-legge, l'impresa non  abbia  prodotto  la
documentazione comprovante l'avvio degli investimenti e l'ottenimento
di tutte le autorizzazioni necessarie al predetto avvio.  Qualora  il
contratto  sia  riferito  ad  una  pluralita'   di   iniziative,   la
risoluzione ha  effetto  limitatamente  alle  iniziative  interessate
dall'inadempimento. 
7. Fatti salvi i provvedimenti adottati alla data di  entrata  in
vigore della legge  di  conversione  del  presente  decreto,  per  le
iniziative agevolate a valere sugli strumenti di cui all'articolo  2,
comma 203, lettere d), e) e f), della legge 23 dicembre 1996, n. 662,
non si procede alla revoca delle agevolazioni sia nel caso di mancato
raggiungimento degli obiettivi occupazionali previsti per l'esercizio
a regime, sia nel caso di mancato rispetto degli  obblighi  derivanti
dal calcolo di indicatori eventualmente previsti)
.
8. Le iniziative agevolate ai sensi dell'articolo 12 della legge  6
ottobre 1982, n. 752,  della  legge  30  luglio  1990,  n.  221,  del
decreto-legge 24 aprile 1993, n. 121, convertito, con  modificazioni,
dalla legge 23 giugno 1993, n. 204, e  dell'articolo  114,  comma  4,
della legge 23 dicembre 2000, n. 388, purche' avviate  alla  data  di
entrata in vigore del presente decreto-legge, sono concluse entro  il
termine  perentorio  di  diciotto  mesi  dalla  predetta   data.   La
documentazione finale di spesa e' presentata  dai  beneficiari  entro
sei mesi,  non  piu'  prorogabili,  dalla  scadenza  del  termine  di
ultimazione come sopra definito.  Il  mancato  rispetto  dei  termini
previsti dal presente articolo comporta la revoca delle agevolazioni.
9. Il Ministro dello sviluppo economico, in presenza di  situazioni
di particolari gravita' sotto  il  profilo  economico  e  finanziario
delle imprese beneficiarie tali comunque da minacciare la continuita'
delle attivita' produttive ed il mantenimento  dei  relativi  livelli
occupazionali, puo' disporre in via eccezionale  la  sospensione  dei
termini  di  ultimazione  di  programmi  agevolati  a  valere   sugli
strumenti di propria competenza  fino  all'adozione  dei  conseguenti
programmi di ristrutturazione anche tramite  cessione  dei  complessi
aziendali.

 

 

 

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Legge 23 dicembre 1996, n. 662

"Misure di razionalizzazione della finanza pubblica"

pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 303 del 28 dicembre 1996

Art. 2.

203. Gli interventi che coinvolgono una molteplicita' di soggetti pubblici e privati ed implicano decisioni istituzionali e risorse finanziarie a carico delle amministrazioni statali, regionali e delle province autonome nonche' degli enti locali possono essere regolati sulla base di accordi cosi' definiti:
a) "Programmazione negoziata", come tale intendendosi la regolamentazione concordata tra soggetti pubblici o tra il soggetto pubblico competente e la parte o le parti pubbliche o private per l'attuazione di interventi diversi, riferiti ad un'unica finalita' di sviluppo, che richiedono una valutazione complessiva delle attivita' di competenza;
b) "Intesa istituzionale di programma", come tale intendendosi l'accordo tra amministrazione centrale, regionale o delle province autonome con cui tali soggetti si impegnano a collaborare sulla base di una ricognizione programmatica delle risorse finanziarie disponibili, dei soggetti interessati e delle procedure amministrative occorrenti, per la realizzazione di un piano pluriennale di interventi d'interesse comune o funzionalmente collegati;
c) "Accordo di programma quadro", come tale intendendosi l'accordo con enti locali ed altri soggetti pubblici e privati promosso dagli organismi di cui alla lettera b), in attuazione di una intesa istituzionale di programma per la definizione di un programma esecutivo di interventi di interesse comune o funzionalmente collegati. L'accordo di programma quadro indica in particolare: 1) le attivita' e gli interventi da realizzare, con i relativi tempi e modalita' di attuazione e con i termini ridotti per gli adempimenti procedimentali; 2) i soggetti responsabili dell'attuazione delle singole attivita' ed interventi; 3) gli eventuali accordi di programma ai sensi dell'articolo 27 della legge 8 giugno 1990, n. 142; 4) le eventuali conferenze di servizi o convenzioni necessarie per l'attuazione dell'accordo; 5) gli impegni di ciascun soggetto, nonche' del soggetto cui competono poteri sostitutivi in caso di inerzie, ritardi o inadempienze; 6) i procedimenti di conciliazione o definizione di conflitti tra i soggetti partecipanti all'accordo; 7) le risorse finanziarie occorrenti per le diverse tipologie di intervento, a valere sugli stanziamenti pubblici o anche reperite tramite finanziamenti privati; 8) le procedure ed i soggetti responsabili per il monitoraggio e la verifica dei risultati. L'accordo di programma quadro e' vincolante per tutti i soggetti che vi partecipano. I controlli sugli atti e sulle attivita' posti in essere in attuazione dell'accordo di programma quadro sono in ogni caso successivi. Limitatamente alle aree di cui alla lettera f), gli atti di esecuzione dell'accordo di programma quadro possono derogare alle norme ordinarie di amministrazione e contabilita', salve restando le esigenze di concorrenzialita' e trasparenza e nel rispetto della normativa comunitaria in materia di appalti, di ambiente e di valutazione di impatto ambientale. Limitatamente alle predette aree di cui alla lettera f), determinazioni congiunte adottate dai soggetti pubblici interessati territorialmente e per competenza istituzionale in materia urbanistica possono comportare gli effetti di variazione degli strumenti urbanistici gia' previsti dall'articolo 27, commi 4 e 5, della legge 8 giugno 1990, n. 142;
d) "Patto territoriale", come tale intendendosi l'accordo, promosso da enti locali, parti sociali, o da altri soggetti pubblici o privati con i contenuti di cui alla lettera c), relativo all'attuazione di un programma di interventi caratterizzato da specifici obiettivi di promozione dello sviluppo locale;
e) "Contratto di programma", come tale intendendosi il contratto stipulato tra l'amministrazione statale competente, grandi imprese, consorzi di medie e piccole imprese e rappresentanze di distretti industriali per la realizzazione di interventi oggetto di programmazione negoziata;

f) "Contratto di area", come tale intendendosi lo strumento operativo, concordato tra le amministrazioni, anche locali, rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro, nonche' eventuali altri soggetti interessati, per la realizzazione delle azioni finalizzate ad accelerare lo sviluppo e la creazione di una nuova occupazione in territori circoscritti, nell'ambito delle aree di crisi indicate dal Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del bilancio e della programmazione economica e sentito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, che si pronunciano entro quindici giorni dalla richiesta, e delle aree di sviluppo industriale e dei nuclei di industrializzazione situati nei territori di cui all'obiettivo 1 del Regolamento CEE n. 2052/88, nonche' delle aree industrializzate realizzate a norma dell'articolo 32 della legge 14 maggio 1981, n. 219, che presentino requisiti di piu' rapida attivazione di investimenti di disponibilita' di aree attrezzate e di risorse private o derivanti da interventi normativi. Anche nell'ambito dei contratti d'area dovranno essere garantiti ai lavoratori i trattamenti retributivi previsti dall'articolo 6, comma 9, lettera c), del decreto-legge 9 ottobre 1989, n. 338, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 1989, n. 389.

Circolare 1187994 del 29/7/2002 - Sabatini Pro Soluto e Pagamento in contanti

 

QUESITI

Circolare del Ministero dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato n.900315 del 14 luglio 2000 - Settori Agroindustria, Industria e Servizi alle imprese

 

Fonte: www.rinascitaesviluppo.it

Agg. 3/10/2012